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Fine Pena Ora

Tedacà
Regia: Simone Schinocca
Drammaturgia: Elvio Fassone con adattamento di Simone Schinocca
Attori: Salvatore D'Onofrio, Costanza Maria Frola e Giuseppe Nitti
Trailer: Link
Anno: 2021
Adatto a: VM14


Generi: Prosa

Tags: carcere, vita, giustizia, nodi, iconografia

Un’amicizia impossibile di 34 anni, una corrispondenza lunga 34 anni fra un ergastolano e il giudice che l’ha condannato.
Questo è "Fine Pena Ora", tratto dalla storia – vera e autobiografica – descritta dal testo omonimo di Elvio Fassone, magistrato ed ex componente del Consiglio Superiore della Magistratura. Oltre alla messa in scena del libro, la drammaturgia dello spettacolo è frutto di una serie di interviste a Fassone, dove l’autore ha raccontato l’evoluzione della sua amicizia con Salvatore negli anni successivi la pubblicazione del libro. E proprio da questa lunga intervista è nato l’incipit dell’adattamento teatrale, ovvero la notte insonne prima dell’ennesima udienza per la libertà condizionale di Salvatore. 38 anni di attesa, che in un sogno si condensano e che lo accompagnano nel ripercorrere lettera dopo lettera il rapporto con il presidente e quanto vissuto. Tutto quello che ci accade è la nostra vita. Questo il grande insegnamento che Salvatore ha donato al presidente. Il ripercorrere e accompagnare lo spettatore nel permanere nella cella per 38 anni di Salvatore, nella ricostruzione di una vita possibile anche se “fine pena mai”, parla alle nostre vite e diventa messaggio universale, perché uno spazio di umanità, di possibilità e di speranza è sempre possibile, anche quando tutto sembra dirci il contrario.


Altri crediti: Assistente alla regia Valentina Aicardi
Scenografia e light design Sara Brigatti / Florinda Lombardi
Costumi Agostino Porchietto
Foto Emanuele Basile
Distribuzione Carlotta Lando
Grafica Silvio Giordano

Produzione: Tedacà in collaborazione con Festival delle Colline Torinesi

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Tedacà nasce nel 2002 come luogo di espressione e racconto dell’umano, di promozione del linguaggio performativo come forma di conoscenza di se stessi e del tempo presente, impegnandosi principalmente nella produzione artistica e nella conduzione di laboratori performativi.
Tedacà è composta da tre distinte compagnie (teatrale, coreutica e musicale) che lavorano in maniera indipendente e si contaminano in percorsi di sperimentazione linguistica, inserendosi negli ultimi anni nel circuito professionistico e vincendo molteplici premi su scala nazionale.
Tra le principali produzioni si citano: "Sotto lo sguardo delle mosche" (debuttato al Teatro stabile di Torino / Teatro Nazionale) e "il Sentiero dei passi pericolosi", entrambi dell'autore canadese Michel Marc Boucherd; "Alice, per adesso" di Sylvain Levey", che narra dell'adolescenza di una rifugiata politica cilena; Stavolta e mai più" e "Carillon", due monologhi sul tema del desiderio e dei limiti; “Donne” (precedentemente intitolato “D - ovvero la figura della donna nell'Italia del '900”), spettacolo pluripremiato e con oltre 100 repliche all'attivo; “Strani-ieri”, in collaborazione col Teatro Stabile di Torino; “Pari&Dis-pari”, spettacolo diretto da Irene Zagrebelsky per Biennale Democrazia; “Street Striit”, favola coreutica. Inoltre dal 2006 Tedacà organizza e gestisce la stagione teatrale presso il centro bellARTE di Torino, stagione ora organizzata da Fertili Terreni Teatro, progetto di diffusione e promozione del teatro contemporaneo e della nuova drammaturgia a Torino. Fertili Terreni è composta da quattro compagnie (Tedacà, ACTI Teatri Indipendenti, Cubo Teatro, Il Mulino di Amleto) e diffuso sui tre teatri torinesi gestiti direttamente dalla compagnie (Bellarte, San Pietro in Vincoli, Cubo Teatro).
Tedacà è una compagnia di produzione riconosciuta dalla Regione Piemonte dal 2009 e da Funder35 tra le giovani imprese culturali rilevanti del territorio nazionale.
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