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MALACARNE La ballata dell'Amore e del Potere

BRAT

Genere Prosa Figura
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Regia: Michele Modesto Casarin

Drammaturgia: Marco Gnaccolini

Attori: Agata Garbuio, Claudio Colombo, Federico Scridel, Filippo Fossa, Mina Carfora

Altri crediti: Maschere: BRAT Scene: Pantakin - BRAT Costumi: Dietro le quinte - Pantakin Consulenza movimento: Isabella Peghin

Parolechiave: Commedia dell'Arte, Potere, Amore, Leggende, Storia

Produzione: BRAT | Pantakin

Anno di produzione: 2021

Genere: Prosa Figura

Una storia di miti, divertente e poetica allo stesso tempo, che vede intrecciarsi tra loro due vicende: la spasmodica ricerca di un leggendario tesoro nascosto e un amore proibito nato sotto cattiva stella. Assisteremo così allo scontro tra la forza più vitale e quella più disgregante del mondo: l'Amore e il Potere.
È il 1420, il Patriarcato di Aquileia è sconfitto dai soldati veneziani guidati dal Capitano Tristano Sorestan, mercenario al soldo della Serenissima. Così i contadini friulani si ritrovano ad essere sotàns, sottomessi. Tra questi è Malacarne che, per non abbandonare la propria terra e riscattarsi, accetta di diventare servitore di Pantalone, mercante veneziano finanziatore dell'impresa. Questi brama il leggendario puteum aureo e perciò incarica il friulano assieme al turco Karagoz di trovare il tesoro. Accecato dalla brama di potere e denaro, baratta la giovane figlia Bora in cambio della supremazia mercantile sui territori conquistati. Ma la ragazza, aiutata dalla balia, sfugge alle grinfie del padre padrone, andando incontro ad un amore inaspettato…

MALACARNE La ballata dell’Amore e del Potere è il prezioso frutto di un lavoro collettivo scaturito dalla voglia e necessità di raccontare non solo un personaggio sconosciuto del teatro popolare ma anche dello scontro senza fine tra la forza più disgregante al mondo, il Potere, e la forza che da sempre lo contrasta, l’Amore.
Una vicenda pregna di storia, leggende, miti e lingue dalle sonorità arcaiche, lingue che in questo lavoro teatrale tornano per un’ora e mezza di nuovo in vita, incantando come solo la musica può fare, e racchiudendoci tutti in un posto senza tempo e senza spazio, se non quello incommensurabile del mistero di esseri umani, e vivi, insieme.

“Immaginiamo il teatro popolare e la commedia dell’arte come l’espressione da palcoscenico della street art: colori forti, tinte nette, ritmo altissimo, cambi repentini. Maschere e folclore viaggiano come un treno che sferraglia coast to coast verso un tramonto estivo. La commedia dell’arte è viscerale, sudata, generosa e la compagnia BRAT è una giovane realtà che da anni persegue una poetica volta a creare una fusione fra tradizione e innovazione. Malacarne è, di fatto, l’unica maschera friulana della famiglia degli arlecchini qui portata in scena in un tripudio di lingue, dialetti, suoni, rumori e canzoni. Un tuffo variopinto nelle storie e ballate del territorio friulano che si intrecciano con la vicenda di amore e potere che vive e subisce il malcapitato Malacarne, che qui diviene figura contemporanea del lavoratore senza tutele, della persona disposta a tutto pur di non dover migrare. Un’operazione artistica che si fonda sull’amore per quel teatro fatto di carne, polvere e risate, in cui lo spettatore fa un viaggio nel tempo restando ancorato alle proprie viscere e sentendo pulsare il sangue nelle vene.”
Direzione artistica - SpkTeatro

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