Regia: Giulia Cerruti
Drammaturgia: Giulia Cerruti
Attori: Giulia Cerruti
Altri crediti: di e con Giulia Cerruti con il sostegno di Compagnia Crack 24
Parolechiave: monologo, lievito madre, tragicomico, solitudine, stand-up comedy
Produzione: Compagnia Crack 24
Anno di produzione: 2021
Genere: Prosa
Monologo di donna con lievito madre è come quando da piccolo cadi e ti fai malissimo ma poi crescendo ricordandotelo ci ridi su Come quando ti lascia l’amore della tua vita e poi dopo un paio di tentativi di suicidio decidi che è arrivato il momento di sdrammatizzare.
E’ il bisogno di ridere per non piangere.
Monologo di donna con lievito madre è un affresco della tragicommedia della nostra vita nell’ultimo anno.
E’ uno spettacolo che parla di noia, di paura, di solitudine, di noia, di complottismo, di noia, di disoccupazione, di noia, di cultura, e anche di noia.
Insomma la noia è un punto cruciale della trama, e se non fosse stato per la noia forse questo spettacolo non sarebbe mai venuto al mondo.
Ma è anche uno spettacolo che parla di piccole gioie, di piccoli bagliori nell’oscurità che ci hanno impedito di essere inghiottiti nel nulla.
Il lievito madre protagonista del monologo, per gli amici Venerdì, è metafora di quello a cui ciascuno di noi si è aggrappato per non impazzire in questo grande tempo dilatato e vuoto che ci è caduto addosso.
Venerdì è simbolo delle piccole cose che ci hanno tenuti vivi, delle piccole cose da cui abbiamo potuto trarre la nostra soddisfazione in un periodo in cui lavorativamente e socialmente per molti è stato difficile trarre soddisfazioni, delle attività a cui ci siamo dedicati per riempire il tempo e che abbiamo finito per amare perché semplicemente ci hanno tenuto compagnia.
Il lievito madre è il simbolo di ciò che ci ha salvati.
E poi è molto più buono di quello normale.
Informazione riservata agli Organizzatori
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