Cookie
Questo sito si serve dei cookie di Youtube, Vimeo e Bunny.net per la visualizzazione dei video. Se prosegui la navigazione acconsenti all'utilizzo dei cookie. Leggi la nostra informativa estesa sull’uso dei cookie. Chiudendo questo box ne accetti l'utilizzo.

O' Mistero Buffo

vernicefrescateatro
Regia: Nicola Mariconda
Drammaturgia: Dario Fo - Riadattamento Nicola Mariconda
Attori: Nicola Mariconda
Anno: 2021
Adatto a: per tutti


Generi: Teatroragazzi (12-18), Prosa, Performance

Tags: Dario Fo, Mistero Buffo, Grammelot, Giullare

Questo progetto nasce dall’esigenza di comunicare un messaggio: essere liberi e combattere l’abuso di potere. Il “Mistero Buffo” di Dario Fo, incarna in pieno questa esigenza. Nicola Mariconda traduce, servendosi di altri dialetti (dialetto campano e lombardo/veneto), tre testi tratti da “Mistero Buffo” di Dario Fo. Le tre giullarate sono:

La Nascita Del Giullare
Il Cieco e lo Storpio
Il Primo Miracolo di Gesù Bambino

«Mistero» è il termine usato già nel II, III secolo dopo Cristo per indicare uno spettacolo, una rappresentazione sacra. Ancora oggi, durante la messa, sentiamo il sacerdote che declama: «Nel primo mistero glorioso... nel secondo mistero...», e via dicendo. Mistero sta dunque per: rappresentazione sacra; Mistero Buffo vuol dire: spettacolo grottesco.
Chi ha inventato il Mistero Buffo è stato il popolo.
“O’ Mistero Buffo” ritrova il filone narrativo/teatrale che Dario Fo ha lanciato negli anni ’60; La scena è nuda e le parole e l’affabulazione la faranno da padrona; attraverso una danza grottesca di bizzarri personaggi, con voci e suoni di dialetti vicini (dialetto campano) e lontani (dialetto lombardo/veneto), l’uso del Grammelot, lingua onomatopeica usata dai comici dell’arte del 1500, vengono ripresi i temi centrali dell'opera: la presa di coscienza dell'esistenza di una cultura popolare, la condanna diretta dell’abuso di potere ed il riconoscimento della dignità del lavoratore e dell’essere umano.
Argomenti che prendono vita in una particolare situazione sociale e politica come quella degli anni ’60 e che nella condizione attuale tornano con urgenza e rinnovata veemenza. Un testo classico ma molto attuale ripreso in una versione dialettale arcaica completamente originale senza tradire la sensazionale opera del premio nobel Fo.
“Impara a ridere! A tramutare anche il terrore in risata… Fa che tutti sbottino in gran risate…così che ridendo ogni paura si sciolga!”

Altri crediti: Aiuto regia: Rossella Massari
Foto di scena: Agostino Criscuolo

Produzione: Vernicefresca Teatro - La Bottega del Sottoscala

Per visualizzare il video integrale devi essere registrato come operatore o teatro e aver eseguito l'accesso.

Non è stata caricata nessuna recensione

Per visualizzare la scheda tecnica devi essere registrato come operatore o teatro e aver eseguito l'accesso.

Il teatro non è solo un posto fisico, non è solo un’arte, non è solo una pratica. Il teatro è il luogo della condivisione con l’altro. Il luogo dell’incontro. È questa la nostra idea, è questo ciò in cui crediamo, è questo ciò che siamo. Vernicefresca, una Compagnia Teatrale nata nel 2013. È la passione per un mezzo potente come il teatro che ci ha spinto, ancora giovanissimi, a frequentare il centro di didattica teatrale della nostra città, l’Associazione Vernicefresca, antecedente di sei anni rispetto all’omonima compagnia. Un’esperienza così profonda che ci ha spinti ad approfondire i nostri studi frequentando accademie, corsi, workshop in tutta Italia. Poi ci siamo rincontrati. I rincontri sono tacche che gli artigiani praticano su vari pezzi di un lavoro per verificare che combacino. Noi combaciamo ancora.
Abbiamo “viaggiato” tanto, e ancora oggi continuiamo i nostri studi come singoli artisti e come compagnia, per riportare a casa le esperienze che maturiamo altrove. E la nostra idea di teatro è rimasta la stessa, anche se il nostro linguaggio matura e muta ad ogni spettacolo.
Il teatro è il luogo della condivisione con l’altro. È un mezzo potente e prezioso, specchio e strumento di analisi del mondo in cui viviamo. Un mondo che cambia, continuamente. Allora anche noi non ci fermiamo e continuiamo ad esplorare linguaggi e poetiche pur conservando la nostra idea di teatro. Da questo modo di vedere le cose, dall’urgenza e dalla necessità di invitare a riflessioni e non a soluzioni si è sviluppato il nostro teatro civile, come una lente d’ingrandimento, una finestra sul mondo. La propensione al movimento e all’azione, piuttosto che alla parola, in gran parte dei nostri spettacoli deriva invece dalle attitudini dei singoli membri della compagnia. Desiderio di condivisione, sviluppo di tematiche civili, propensione al movimento e all’azione sono proprio gli ingredienti della nostra ricerca.
HO.ME racconta dell’attuale quanto grave problema dell’accoglienza in chiave intima e spietata, è risultato vincitore della III Edizione del Bando AMAPOLA R-esistenze Creative della FE - Fabbrica dell’Esperienza, partecipante al KulturFestival Italia di Heidelberg e meritevole della segnalazione Beyond Borders? del Premio Hystrio - Scritture di Scena 2018 per la drammaturgia di Valentina Gamna.
Donne che corrono, Qualcosa non ha funzionato, Comete, indagano tutti le dinamiche sociali e culturali in cui nasce e cresce la violenza, in particolare quella di genere. Parlarne oggi, in una realtà in cui la rapidità di diffusione delle notizie e la spettacolarizzazione degli eventi sembra cancellarne l’impatto emotivo, diventa ancora più urgente e pressante.
Oltre al tentativo di scuotere dal torpore la coscienza del pubblico, il teatro che proponiamo vuole portare in scena l’immortalità e universalità dei sentimenti umani. E’ così che sono nati spettacoli come la Matassa e Un uomo piccolo che mostrano al contempo la fragilità e la grandezza dell’essere umano.
Il nostro interesse per il Teatro Ragazzi è invece in gran parte dovuto all’incontro con Massimiliano Foà, data la sua esperienza maturata in tanti anni insieme a Le Nuvole, teatro stabile di innovazione ragazzi, e Teatrinviaggio. Questo interesse si traduce in varie produzioni (Che Spasso con, Io noi, Frittella e le saporite storie di Natale), in rassegne ed eventi che prevedono la fusione di diversi linguaggi artistici.
Oggi fanno parte stabile della Compagnia Teatrale: Rossella Massari, Massimiliano Foà, Francesca Niespolo, Arianna Ricciardi, Gerardo De Blasio, Nicola Mariconda, Danilo Berardino, e diversi sono stati maestri con cui abbiamo condiviso alcune tappe nel nostro viaggio, come Giovanni Covini, Guido Nardin, Francesco Silvestri, Fabio Cocifoglia.
Condividi