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Io ed Emma

Margot Theatre

Genere Prosa
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Regia: Valentina Cognatti

Drammaturgia: Valentina Cognatti

Attori: Loredana Piedimonte, Martina Grandin, Sofia Freda, Sara Aiello

Altri crediti: Sofia Xella, Responsabile tecnico

Parolechiave: Rapporto madre-figlia, Psicologia, Violenza, Ricordo, Riscatto

Produzione: Margot Theatre

Anno di produzione: 2017

Genere: Prosa

“Io ed Emma” è lo spettacolo prodotto da Margot Theatre, con la regia di Valentina Cognatti, che pone l’accento sulla questione, attuale e problematica, del femminicidio. Il testo è scritto ed elaborato da Valentina Cognatti con lo scopo di dare risalto al problema della violenza di genere, denunciandone la complessità e mettendo in luce l’esigenza di una coscienza critica collettiva, che porti ad analizzarlo come uno dei problemi più preoccupanti dell’attualità.
Lo spettacolo racconta la storia di due donne, un madre ed una figlia, che si fronteggiano sulla scena in un dialogo serrato, rievocando ricordi e immagini del passato. Durante tutta la pièce, il palcoscenico si riempie della tensione psicologica dei due personaggi, accostando alle battute dal tono crudo e realistico racconti di vita passata e svelando, una scena dopo l’altra, la verità sulla vita di Emma: la storia dolorosa di una donna come tante, che appartiene ad un fenomeno su cui è necessario porre una costante attenzione.

LA STORIA DI EMMA
È una mite giornata di Aprile quando una madre ed una figlia si incontrano di nuovo, dopo tanto tempo e troppo silenzio. Le parole, gli sguardi, i gesti delle due donne si trasformano lentamente in un lungo racconto, dove una verità sconosciuta, nascosta o dimenticata, riaffiora poco a poco. I ricordi si snodano, amari e incontrollabili, e le parole scongelano una storia nascosta, la storia di una vita vissuta nel dolore, nella violenza, nella paura. La storia di Emma, madre di una figlia tenuta per anni all’oscuro di tutto, si schiude improvvisamente sul palcoscenico, davanti ai suoi occhi increduli, lasciando che i ricordi si incrocino e si scambino, che il muro che teneva separate le due donne, lentamente, si sgretoli. Uno spettacolo denso di immagini che raccontano, e ricco di parole che, accompagnate dalla musica sempre protagonista, descrivono emozioni.

IL REALISMO PSICOLOGICO
Il realismo psicologico accompagna la costruzione registica in una messa in scena che non lascia spazio alla finzione e all’ostentata rappresentazione del dramma. La volontà, sottesa alla scelta di produrre uno spettacolo contro la violenza di genere, è infatti quella di ricercare costantemente, tanto nella regia quanto nell’interpretazione, la spontaneità nei singoli gesti e la sincerità nelle parole e negli sguardi delle attrici, e far sì che sia la stessa autenticità della rappresentazione ad evidenziare con eloquenza la crudezza del tema trattato. È così che emerge la verità: attraverso i ricordi e i racconti di Emma, interpretata da Loredana Piedimonte, si descrive sulla scena l’orrore di una violenza inspiegabile, taciuta per anni, repressa nella paura del giudizio e del cambiamento, nascosta nei luoghi più intimi e segreti dell’animo, ma ancora terribilmente vicina, amara, tangibile.

Per visualizzare il video integrale devi essere registrato come operatore o teatro e aver eseguito l'accesso.

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