Regia: Daniele Sannino
Drammaturgia: Daniele Sannino
Attori: Vincenzo Esposito, Raimonda Maraviglia, Francesco Roccasecca, Manuel Severino
Altri crediti: Drammaturgia e Regia | Daniele Sannino Con | Vincenzo Esposito, Raimonda Maraviglia, Francesco Roccasecca, Manuel Severino Assistente alla regia e Comunicazione | Sara Formisano Scenografia e Luci | Carmine De Mizio Realizzazione scene | Mauro Rea Realizzazione costumi | Nunzia Russo Realizzazione maschera | Luca Arcamone Produzione e Ufficio Stampa | Pandora Lab s.r.l. Con la collaborazione di | Cantieristupore
Parolechiave: Teatro, Asterione, Minotauro, Nzierto, Spettacolo
Produzione: Pandora Lab s.r.l / Nzierto
Anno di produzione: 2020
Genere: Prosa
SINOSSI
Asterione, Minotauro del mito greco, si ritrova dopo la sua morte in un night club surreale, generato da tre spiriti psicopompi che di mestiere “raffinano” le anime. Il night ha funzione di limbo tra un’esistenza e l’altra, non luogo dove le anime dei morti depositano raccontandole le loro storie per poterle dimenticare, e dimenticandole ottenere la leggerezza necessaria a passare ad un’altra vita. Asterione, mezzo uomo e mezzo toro, profondamente legato alla sua natura di diversità deforme, si dichiara impossibilitato a questa dimenticanza e dunque al prosieguo del viaggio. I tre spiriti allora, mascherandosi con i travestimenti della vita e giocando il gioco della guerra, degli affetti e delle passioni, cercheranno di sciogliere il nodo che tiene legato Asterione alla sua storia.
NOTE DI REGIA
Lo spettacolo "Asterione", attraverso una riscrittura del mito greco del Minotauro, esplora le modalità in cui ci identifichiamo alla nostra storia personale. Il Minotauro diventa l'emblema di un'esistenza che ha conosciuto principalmente la solitudine, il divergere da una presunta normalità, e che intorno a questa differenza ha costruito la sua malconcia identità. Identità e dolore a cui il protagonista rimane aggrappato anche quando viene posto di fronte alla fatale richiesta che la vita e la morte fanno a ciascuno di abbandonare ogni identificazione, risultando così incapace a trasformarsi. I restanti personaggi di questa tragicommedia, talvolta spiriti o proiezioni di Asterione, talaltra frammenti archetipici dell’umanità, tentano attraverso la finzione mortale del gioco di suscitare al Minotauro l’indicibile entusiasmo che permetta l’uscita dall’impasse esistenziale. Gli attori – interpreti alterneranno nello svolgersi dello spettacolo momenti ironici, tragici e buffoneschi, in questo imitazioni delle passioni umane.
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