Regia: Emanuela Belmonte, Valentina Musolino, Genea Manenti, Claudi
Drammaturgia: Emanuela Belmonte, Valentina Musolino, Genea Manenti
Attori: Emanuela Belmonte Genea Manenti Valentina Musolino
Altri crediti: Costumi: Andrea Arrangiamenti: Emanuela Belmonte
Parolechiave: retrò, swing, comicità, femminile,popolare
Produzione: Can Bagnato, La Settimana Dopo
Anno di produzione: 2019
Genere: Teatroragazzi (2-99) Altro
SINOSSI:
Tre eleganti signorine trasmettono il palinsesto di Radio Radiose, solo musica dagli anni '30 e '40 in onda rigorosamente in diretta e dal vivo.
Le Radiose - Adelina, Guendalina e Bice - vi accompagneranno nelle sincopatissime e frizzanti melodie della Swing Era...
Ma cosa succederebbe se la frequenza diventasse instabile e capricciosa?
Una coinvolgente follia in modulazione di frequenza che tra ronzii, fruscii e jingle pubblicitari vi trascinerà in una montagna russa radiofonica di epoche e stili.
Spettacolo di clown musicale con canto a cappella adatto a tutte le età.
DESCRIZIONE:
«On Air» è uno spettacolo che mescola il clown, il teatro fisico e il canto armonizzato per creare uno spazio di gioco unico e surreale.
Punto di partenza ed ispirazione per la ricerca di questo lavoro è la radio e tutto il suo universo fisico e sonoro, unito alla grande tradizione dei trii/quartetti vocali swing anni '30 e '40 (Andrew Sisters, Chordettes, Trio Lescano, Quartetto Cetra).
Il repertorio, eseguito a cappella è incentrato su pezzi d'epoca (Crapapelada, Un bacio a mezzanotte, In the Mood...), ma è mescolato e contaminato con brani più moderni (Survivor, La Isla Bonita...) o più antichi (Dona nobis pacem).
Il gioco clownesco è nutrito da tutto ciò che può essere associato alla radio: canzoni, voci, speaker, classifiche, trasmissioni di ogni genere, radiodrammi, programmi culturali, pubblicità, telefonate dai radioascoltatori, jingle radiofonici ma anche più semplicemente effetti sonori riconducibili ad un apparecchio radiofonico come fruscii, ronzii, interferenze, sbalzi di volume che portano le tre signorine a scontrarsi con cortocircuiti spazio temporali e a giocare con i diversi generi, stili, epoche.
Le tre attrici sono voci e suoni, ma anche indubbiamente corpi della radio, che si trasformano di volta in volta nelle cantanti, nelle canzoni, nello studio o nell'apparecchio radiofonico; interpretano improbabili coreografie e danno forma a mondi anche visuali che si mescolano, si sovrappongono, si incastrano e a volte contrastano con il piano meramente sonoro della narrazione creando un surreale spazio per il gioco clownesco, un costante e metateatrale dialogo tra ciò che non si vede ma si sente e ciò che non si sente e invece si vede.
Ognuna delle Radiose è divisa tra una femminilità contenuta e delicata - decisamente retrò - e un bisogno di esprimere creatività ed emozioni senza freni e vive in un suo personale modo le avventure sonore che di volta in volta prendono vita: dall'incontro di queste tre diversissime attitudini (e ancor prima di queste diversissime fisicità femminili) si sviluppano interessanti relazioni ed esilaranti momenti di conflitto.
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