Cookie
Questo sito si serve dei cookie di Youtube, Vimeo e Bunny.net per la visualizzazione dei video. Se prosegui la navigazione acconsenti all'utilizzo dei cookie. Leggi la nostra informativa estesa sull’uso dei cookie. Chiudendo questo box ne accetti l'utilizzo.

Rosso e Lupo

FOSCA - associazione Culturale
Regia: Katiuscia Favilli
Drammaturgia: Katiuscia Favilli
Attori: Cristina Abati, Matteo Bennici.
Anno: 2020
Adatto a: per tutti


Generi: Teatroragazzi (8-99), Prosa, Figura, Performance

Tags: Lupo, Paura, Fiaba.

Da secoli i lupi che corrono nei boschi di tutto il mondo uno a fianco all'altro sono due: uno in carne, ululato e ossa e l'altro etereo e immaginifico, amico e figlio delle tenebre, addomesticato da santi, animale psicopompo, simbolo di voracità e crudeltà. Impregnato più di fragilità umane che animali.
Il Lupo delle fiabe nasce sulle orme di questa seconda figura: rappresenta l'oscuro, il male, non però qualcosa di chiaramente orribile da cui scappare.
E' la rappresentazione metaforica della paura verso qualcosa che si reputa oscuro ma che seduce.
La paura che si desidera provare:la stessa di quando bambini scendevamo le scale di una cantina buia per sentire il brivido dell'ignoto correre lungo la schiena.
La paura è un'emozione importante ed è importante avere la capacita di riconoscerla e gestirla: nasce di fronte alle esperienze nuove, alla necessita di superare i propri limiti, alla sperimentazione delle proprie capacità e alla conoscenza del mondo ignoto.
La scena ispirata a Cappuccetto Rosso è un meta-racconto di una storia che diventa atto magico di evocazione durante il suo narrarsi. E' però un atto incompiuto perchè l'attrice si scontra con la memoria che di per se è volubile e cambia i ricordi: quindi sbaglia, inciampa nelle parole, perde il filo, mischia storie diverse. Le storie della sua vita.
ROSSO e LUPO è una messa in scena di teatro di figura e attore la cui drammaturgia è nata in dialogo con bambini/e e ragazzi/e di età molto diverse durante circa due anni di laboratori sull'archetipo del lupo.
Alla visione dello spettacolo può essere affiancato un percorso di preparazione alla visione per il pubblico, con un piccolo laboratorio sull'arte della scena di 2h.


Altri crediti: Composizione musicale: Matteo Bennici.
Oggetti di scena: Eva Sgrò.
Progetto luci: Marco Santabrogio, Siani Bruchi.
Progetto grafico: Leonardo Mazzi - Neo Studio.

Produzione: FOSCA

File scaricabili:

Per visualizzare il video integrale devi essere registrato come operatore o teatro e aver eseguito l'accesso.

Non è stata caricata nessuna recensione

Per visualizzare la scheda tecnica devi essere registrato come operatore o teatro e aver eseguito l'accesso.

FOSCA è una rete in continua definizione che mira a creare spazi di indagine e riflessione nella cultura contemporanea, attraverso creazioni nell’ambito delle arti performative e visive, con centralità sul tema del corpo. All’interno delle varie iniziative ogni volta collaborano artisti e neofiti diversi, legati ai tratti specifici dell’opera. FOSCA non vuole essere una formazione di persone, piuttosto un insieme di collaborazioni e vissuti, in continua mutazione fra soggetti, linguaggi, territori e ambiti disciplinari. È uno spazio mentale che trova la sua manifestazione in azioni concrete nella ricerca artistica e nello studio dei linguaggi della contemporaneità, occupandosi trasversalmente di cultura, educazione, socialità e scienze umane.È progetto di creazione, produzione e promozione artistica di spettacoli, laboratori, eventi, momenti di studio, mostre, pubblicazioni, trasmissioni radiofoniche. FOSCA è un network multidirezionale in continua evoluzione e come tale opera.

L’Associazione Culturale FOSCA si costituisce come tale nel febbraio 2008, anche se la sua attività ha origine precedentemente nelle azioni singole dei sui esperti già dal 2001 e la sua produzione artistica, se pur informalmente, comincia nell’anno 2006, in continuità con l’attività dell’Ass. Cult. Anonimascena (2003).

FOSCA nasce dall’idea dell’artista e psicologa Caterina Poggesi (1974/2016) che insieme a Maria Pecchioli, artista visiva e curatrice e Paola Maritati, psicologa, operatrice culturale e organizzatrice di eventi, fonda l’associazione culturale che ancora oggi opera sul territorio nazionale.

FOSCA dal 2010 al 2014 ha avuto la sua sede presso lo spazio FRAU FRISÖR FOSCA di P.zza Giorgini a Firenze, il fondo dell’ex barbiere Giancarlo ha ospitato una ricca programmazione di eventi unici quali incontri, concerti, performance, visioni, mostre. La possibilità di portare le proposte artistiche su un territorio semi periferico come il quartiere di Rifredi di Firenze è stato il motore per sviluppare nuove modalità sociali e di esplorazione urbana nelle arti contemporanee.

È proprio grazie a queste contaminazioni e connessioni rizomatiche che FOSCA si è specializzata in vari ambiti, nello specifico, formazione di operatori culturali, artisti professionisti e non, nell’arte pubblica e partecipata e nella produzione di opere d’arte dal vivo.
La linea poetica originaria di FOSCA vede la necessità di rivisitare il ruolo dell’artista all’interno del tessuto sociale, nell’incontro relazionale autentico tra le persone. Questo tentativo dimora nella convinzione etica e politica di un bisogno fondamentale, soprattutto nella società contemporanea, di creare ancora luoghi dove sia possibile fare esperienza, attraversare significati, accedere a consapevolezze, ogni volta con modalità di fruizione e formati originali.
Condividi