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Infami

La società dello spettacolo

Genere
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Regia: c.l.grugher

Drammaturgia:

Attori: c.l.grugher michelangelo bellani

Altri crediti:

Parolechiave:

Produzione:

Anno di produzione: 2012

Genere:

Infami è tratto dal libro di Alfonso Russi Infami-20 storie di ordinaria antimafia.Alfonso Russi è un cosiddetto“articolo 359”del Codice di Procedura Penale ovvero un consulente tecnico della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro.Il libro raccoglie la sua esperienza di lotta alla malavita organizzata vissuta in prima linea nella terra gestita dalla ‘ndrangheta.Un’esperienza autentica che racconta degli inganni dei funzionari comunali, delle collusioni tra politici e mafiosi,della paura che si respira,della speranza che nonostante tutto riesce a sopravvivere.
L'adattamento teatrale è realizzato,in collaborazione con la rete della Comunità“Progetto Sud”di don Giacomo Panizza,comunità autogestita insieme a persone con disabilità che difende,sulla propria pelle,l'idea di una comunità umana libera dall'assillo dell'ingiustizia.L’anteprima è avvenuta in uno spazio confiscato alla 'ndrangheta e ora sede di Pensieri e Parole una delle associazioni della rete di Progetto Sud.Ha debuttato poi in prima nazionale al Teatro Politeama di Lamezia Terme ricevendo sentimenti di grande sensibilità e vicinanza da parte del pubblico intervenuto e della stampa a cui naturalmente non è mancata qualche eccezione.
Note per la messinscena:Quando abbiamo letto per la prima volta il libro di Alfonso Russi,ci è venuto in mente“Ragazzi di vita”di Pasolini.Non si tratta certo di letteratura analoga, ma in entrambi i casi,al di fuori di ogni cliché letterario,viene narrata una vicenda dei sobborghi umani che emerge in tutta la sua più cruda verità.
Russi non racconta una storia di ‘ndrangheta.Racconta la sua storia.Una
micro-storia,fatta di immagini della memoria,piccoli dettagli,emozioni,scorci e vissuti quotidiani,quasi del tutto privi di quei colpi di scena che uno si aspetta dall’epica con cui sono solitamente trattate le storie sulla malavita organizzata.Egli non concede nulla all’autocompiacimento dei criminali che probabilmente amano rispecchiarsi nei tanti sequel/prequel delle“piovre”e dei“padrini”.
È come se in questo sguardo del tutto soggettivo,microscopico e privo di gesta eroiche,si potesse scoprire tutta la verità.E così, questo sguardo così profondamente soggettivo restituisce l’oggettività.L’oggettività ruvida e scevra d’inganno figurativo di una realtà.Di un’istanza umana che ti arriva forte perché vissuta sulla propria pelle.E se pensi che quei piccoli comuni dalla toponomastica inventata, che la procura di“Catreggio”esistono davvero…e che Alfonso Russi non è Michele Placido…e che i pensieri,le emozioni,la paura,le indagini svolte,sono la sua vita vera e non è fiction…allora forse per un attimo hai la voglia di capire…Perché le bombe esplodono sul serio,in luoghi veri e non le vediamo solo in par conditio nei servizi dei tg.Il nostro sguardo teatrale,la nostra messinscena,cerca di raccontare nel modo più
onesto e limpido possibile un'esperienza di vita.Aggiungendo soltanto se possibile il tocco dei nostri sentimenti.(c.l.grugher, m.bellani)

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