White Machine

Regia: Anna Cianca

Drammaturgia: Luana Rondinelli

Attori: Luana Rondinelli e Alessia Sorbello

Altri crediti:

Parolechiave:

Produzione: Ass. Cult. Carmentalia

Anno di produzione: 2020

Genere: Prosa

WHITE MACHINE è una nuova drammaturgia che trae ispirazione dalla canzone “No Name” di Francesca Incudine (dell’album Taraké con cui la cantautrice si aggiudica la Targa Tenco 2018 per il miglior album in dialetto) e racconta la storia delle 129 operaie vittime dell’incendio della fabbrica di camicette della Triangle Waist Company di New York il 25 Marzo 1911, e che oggi si ricorda nella “Festa” dell’8 Marzo.
Una squadra artistica tutta al femminile per raccontare una storia più che mai attuale: immigrazione, sfruttamento sul lavoro, morti bianche… nulla oggi sembra essere cambiato.
Attraversano altri mari, vengono da altri Paesi ma, oggi come allora, i popoli partono inseguendo il sogno di una vita migliore per sé e per la propria famiglia.
Un contesto di lavoro degradato e pericoloso è una minaccia costante ma il sogno di cambiare la propria esistenza fa tollerare le più grandi ingiustizie.
Da qui l’urgenza di far nascere White Machine, un testo di nuova drammaturgia scritto da Luana Rondinelli che mette in relazione ciò che è stato con ciò che è oggi per ridare voce a quelle donne che si lanciarono dalla fabbrica “come stelle comete”. Restituendo un'identità alle vittime si vogliono trasformare semplici numeri nelle concrete sembianze di quelle donne.
Due sole attrici (Luana Rondinelli e Alessia Sorbello) e tanti personaggi (anche maschili): la fabbrica è un microcosmo che raccoglie donne diverse per cultura, provenienza geografica, età e religione che spesso non riescono neanche a comunicare tra loro non parlando la stessa lingua. Eppure esiste un filo rosso che le unisce: il coraggio di lasciare la propria terra alla ricerca di un riscatto sociale e di un futuro migliore.