Regia: Massimo Vinti e Dario Muratore
Drammaturgia: Massimo Vinti e Dario Muratore
Attori: Dario Muratore Massimo Vinti
Altri crediti: Visual designer Antonio D’Addio Sound designer Giovanni Magaglio Light designer Gabriele Gugliara Aiuto regia Gisella Vitrano In collaborazione con FrazioniResidue/Chapitò Danisinni
Parolechiave: amore, identità, coraggio, omosessualità, delitto
Produzione: Spazio Franco / Pride Palermo
Anno di produzione: 2021
Genere: Prosa
Sotto ad un pino marittimo due giovani distesi vengono trovati quasi abbracciati, si tengono quasi per mano. Chi sono? Chi li a uccisi? Verrà denominato “Il delitto di Giarre” quello in cui Giorgio Agatino Giammona di 25 anni e Antonino Galatola di soli 15 anni perdono la vita. Era il 31 ottobre 1980 e da allora sono passati quarant’anni. Il progetto parte da questa notizia di cronaca ed è motivato anche da quello che ne è conseguito: la nascita del primo movimento Gay Italiano. I due giovani infatti non facevano mistero della loro storia d’amore nel piccolo borgo della Sicilia degli anni ’80 e per questo, probabilmente, sono stati giustiziati dalla propria comunità. Il percorso di ricerca da noi intrapreso però si allontana presto dal fatto di cronaca in sé, per approdare a un più ampio campo d’indagine: quello dell’amore, oltre ogni genere. Ci siamo lasciati attraversare dall’amarezza dell’ interruzione come atto dissacratorio nei confronti della vita e del sentimento, per infine soffermarci, approfondire e meravigliarci di quello che abbiamo rilevato essere l’elemento fondante di tutto: il coraggio di amare. E così all’interno di questo processo di ricerca ci siamo domandati se noi stessi, alla loro età, avremmo avuto quel coraggio. E oggi, nell’era del dissipamento delle ideologie e dell'individualità senza scrupoli, avremmo il coraggio di rischiare la morte per affermare la nostra diversità? Per amore? Così abbiamo sentito la necessità di confrontarci con questo coraggio anche attraverso le nostre storie personali, all’interno di una drammaturgia che non ha una direzione unilaterale. Infatti fin dal primo momento i piani, i personaggi e le loro storie si confondono; perché non si pensi al delitto di Giarre come una notizia di cronaca tra le altre, ma ad una vicenda che anche oggi, nella vita di due attori, come nei cuori e nelle menti degli osservatori possa davvero significare.
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