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R.I.P.IT o della nera signora

Marco Intraia
Regia: Marco Intraia
Drammaturgia: Marco Intraia
Attori: Alessia Candido e Esther Grigoli
Anno: 2020


Generi: Teatroragazzi (10-18), Prosa, Figura

Tags: ombre, morte, sorelle, casa, bambine

Lo spettacolo racconta la storia di due giovani sorelle: Eva, molto malata, e Nina che si prende cura di lei. Tra accudimenti e ricordi le due protagoniste rivivono scorci d’infanzia sospesi tra la luce e l’ombra. La notte giunge e la Nera Signora fa visita alla casa. Nina è pronta a tutto pur di fermare il tempo e salvare la sorella.
La storia è il riadattamento di una leggenda popolare britannica dal titolo Jack and the death e affronta il delicato tema dell’elaborazione del lutto.
La morte da sempre ossessiona l’uomo e spinge a interrogarsi sul senso della vita. L’ombra per sua natura è legata ad una dimensione trascendente, onirica, ambigua ed evanescente e bene si presta a raccontare con poesia e delicatezza questa tematica universale.
Il linguaggio del teatro d’ombra ci è sembrato da subito estremamente calzante per esplorare l’idea della morte. L’ombra per sua natura è legata ad una dimensione trascendente, inconscia, onirica, ambigua. Se vediamo l’ombra, deve esistere anche il corpo che la produce; essa è simbolo tangibile di una concretezza. È assenza e presenza.
Abbiamo deciso di rendere lo spazio esterno all’abitazione il luogo deputato per le ombre, poiché quando si vive la prima fase del lutto, quella della negazione, ci si rifiuta di guardare in faccia la realtà, per l’appunto negandola, e ci si rinchiude in una dimensione fittizia che diventa però, paradossalmente, l’unica che percepiamo autentica.
Tematiche
Lo spettacolo affronta la tematica dell’elaborazione del lutto, di cui crediamo che, in questo preciso momento storico, ci sia un estremo bisogno. Inoltre essendo le due protagoniste due adolescenti il lavoro è adatto a trattare le tematiche dell'immagine, dell'identità e dei rapporti di sorellanza.
Siamo reduci da un periodo in cui abbiamo esperito diversi tipi di morte: innanzitutto una morte fisica (da marzo ad oggi sono defunte più di 35000 persone), una morte storica: abbiamo vissuto inconsapevolmente la netta cesura tra un periodo ormai noto e un nuovo tempo dominato dall’incertezza; una morte delle libertà individuali: a seguito del lockdown siamo stati costretti nelle nostre abitazioni e siamo stati privati di un’autonomia sino a quel momento data per scontata. E ancora abbiamo assistito a una morte sociale: da un giorno all’altro non è più stato possibile ritrovarsi con i propri cari, né recarsi al proprio luogo di lavoro, gesti quotidiani come darsi la mano o abbracciarsi sono diventati proibiti. C’è stata anche una morte relazionale: a causa della distanza forzata o della convivenza coatta molte relazioni si sono spezzate. Infine abbiamo scoperto impotenti una morte del commiato: la pandemia ha reso impossibile stare vicini ai propri cari malati e persino celebrarne l’estremo saluto.
La morte è un tema universale, poiché coinvolge tutti e tutto, da sempre ossessiona l’umanità e ci spinge a interrogarci sul senso della vita.

Altri crediti: Liberamente tratto da un racconto popolare britannica
età consigliata dai 10 anni
linguaggi utilizzati teatro d’ombre, teatro d’attore
supervisione Nicoletta Garioni (Teatro Gioco Vita)
tecnico luci e audio Marco Intraia

Produzione: Teatro Sospeso

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MARCO INTRAIA
Attore/performer, 33 anni. Diplomato come attore nel 2009 presso il corso di alta formazione professionale per attori S.A.T. (Scuola d'Arte Teatrale) di Moncalieri (To) dove studia molti metodi interpretativi e linguaggi teatrali (tra cui anche commedia dell'arte e teatro di figura), danza contemporanea, teatro-danza, aikido, iaido, scherma scenica e canto. In seguito si forma con diversi maestri dell'arte scenica, tra i quali: Danio Manfredini, Leo Muscato, Doriana Crema, Michele Di Mauro, Chiara Guidi, Antonio Diàz Floriàn, Elena Serra, Danny Lemmo, Tom Walker, Eugenio Allegri, Roberto Latini, Oscar de Summa, Alberto Gozzi e altri. Dal 2009 studia Danza Sensibile con il maestro Claude Coldy e nel 2016 si diploma come Insegnante al termine del Progetto di Formazione Triennale. Attualmente studia danza con Daniele Ninarello.
Lavora a livello professionistico in Italia e all'estero dal 2009 in spettacoli di prosa, commedia dell'arte, teatro-danza, radio-teatro, teatro ombre e teatro di figura.
Dal 2014 lavora a tutti gli spettacoli della compagnia Controluce Teatro Ombre andando in tournée in Italia, Svizzera e Germania.
Nel 2015 ha lavorato ad un "Amleto" andato in scena al Festival Shakespeare in town di Savona e sempre nel 2015 è stato assistente alla regia e attore nello spettacolo "Flotsam blues" diretto dal maestro giapponese Nori Sawa andato in scena al Festival Incanti di Torino.
Nel 2016 ha lavorato al kolossal teatrale in puntate "I tre moschettieri" dove è stato diretto da Beppe Navello, Gigi Proietti e Robert Talarczyk. Da agosto ad ottobre 2016, per il Festival Incanti, ha lavorato come assistente alla regia e attore con la regista, emblema del teatro d'oggetti mondiale, Agnés Limbòs (compagnia Gare Central-Belgio).
E' stato diretto, tra gli altri, da: Oscar De Summa, Massimo Verdastro, Beppe Rosso, Gigi Proietti, Virgilio Sieni, Pietra Selva Nicolicchia, Mauro Piombo, Eugenio Allegri.
Attualmente collabora come attore con Fondazione Teatro Piemonte Europa di Torino, Controluce Teatro Ombre, Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani di Torino, compagnia A.R.T.I., Collettivo Insoliti diretto dalla coreografa Monica Secco e sta lavorando al suo primo spettacolo da solista.
Nel 2009 vince il premio miglio attore al Concorso Raffaella De Vita di Torino e nel 2014 il premio Miglior attore protagonista al Monfilmfest, festival cinematografico indipendente di Casalborgone (To).
Parla inglese, francese e spagnolo.
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