Regia: Marco Intraia
Drammaturgia: Marco Intraia
Attori: Alessia Candido e Esther Grigoli
Altri crediti: Liberamente tratto da un racconto popolare britannica età consigliata dai 10 anni linguaggi utilizzati teatro d’ombre, teatro d’attore supervisione Nicoletta Garioni (Teatro Gioco Vita) tecnico luci e audio Marco Intraia
Parolechiave: ombre, morte, sorelle, casa, bambine
Produzione: Teatro Sospeso
Anno di produzione: 2020
Genere: Teatroragazzi (10-18) Prosa Figura
Lo spettacolo racconta la storia di due giovani sorelle: Eva, molto malata, e Nina che si prende cura di lei. Tra accudimenti e ricordi le due protagoniste rivivono scorci d’infanzia sospesi tra la luce e l’ombra. La notte giunge e la Nera Signora fa visita alla casa. Nina è pronta a tutto pur di fermare il tempo e salvare la sorella.
La storia è il riadattamento di una leggenda popolare britannica dal titolo Jack and the death e affronta il delicato tema dell’elaborazione del lutto.
La morte da sempre ossessiona l’uomo e spinge a interrogarsi sul senso della vita. L’ombra per sua natura è legata ad una dimensione trascendente, onirica, ambigua ed evanescente e bene si presta a raccontare con poesia e delicatezza questa tematica universale.
Il linguaggio del teatro d’ombra ci è sembrato da subito estremamente calzante per esplorare l’idea della morte. L’ombra per sua natura è legata ad una dimensione trascendente, inconscia, onirica, ambigua. Se vediamo l’ombra, deve esistere anche il corpo che la produce; essa è simbolo tangibile di una concretezza. È assenza e presenza.
Abbiamo deciso di rendere lo spazio esterno all’abitazione il luogo deputato per le ombre, poiché quando si vive la prima fase del lutto, quella della negazione, ci si rifiuta di guardare in faccia la realtà, per l’appunto negandola, e ci si rinchiude in una dimensione fittizia che diventa però, paradossalmente, l’unica che percepiamo autentica.
Tematiche
Lo spettacolo affronta la tematica dell’elaborazione del lutto, di cui crediamo che, in questo preciso momento storico, ci sia un estremo bisogno. Inoltre essendo le due protagoniste due adolescenti il lavoro è adatto a trattare le tematiche dell'immagine, dell'identità e dei rapporti di sorellanza.
Siamo reduci da un periodo in cui abbiamo esperito diversi tipi di morte: innanzitutto una morte fisica (da marzo ad oggi sono defunte più di 35000 persone), una morte storica: abbiamo vissuto inconsapevolmente la netta cesura tra un periodo ormai noto e un nuovo tempo dominato dall’incertezza; una morte delle libertà individuali: a seguito del lockdown siamo stati costretti nelle nostre abitazioni e siamo stati privati di un’autonomia sino a quel momento data per scontata. E ancora abbiamo assistito a una morte sociale: da un giorno all’altro non è più stato possibile ritrovarsi con i propri cari, né recarsi al proprio luogo di lavoro, gesti quotidiani come darsi la mano o abbracciarsi sono diventati proibiti. C’è stata anche una morte relazionale: a causa della distanza forzata o della convivenza coatta molte relazioni si sono spezzate. Infine abbiamo scoperto impotenti una morte del commiato: la pandemia ha reso impossibile stare vicini ai propri cari malati e persino celebrarne l’estremo saluto.
La morte è un tema universale, poiché coinvolge tutti e tutto, da sempre ossessiona l’umanità e ci spinge a interrogarci sul senso della vita.
Informazione riservata agli Organizzatori
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