Lo spettacolo riprende in modo fedele la trama del libro, salvo piccoli dettagli, ma il riferimento più forte è stato senz’altro il film diretto da Renè Clair nel 1945 al quale la regia si è ispirata sia relativamente all’atmosfera che alla sottile ironia che pervade sobriamente l’intera pellicola. Per la messa in scena sono stati realizzati, oltre a numerosi stralci del film riadattati, tre video che in contemporaneità hanno contribuito, nei momenti opportuni, all’arricchimento dei numerosi effetti speciali utili a coinvolgere il pubblico dall’inizio alla fine. I costumi, rigorosamente d’epoca, e la scena luminosa ed essenziale hanno permesso agli spettatori di sentirsi facilmente calati nell’epoca, così come l’uso di candele, un’appropriata colonna sonora e la comparsa sistematica di un misterioso ed inquietante personaggio hanno creato quella suspense giusta per vivere in teatro uno dei più famosi gialli di Agatha Christie.
Nel finale, alquanto diverso sia dal film che dal libro, si sottolinea l’aspetto ironico della vicenda giungendo comunque al lieto fine tanto amato dal pubblico.