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Supersocrates

Teatro Elettrodomestico
Regia: Eleonora Spezi e Matteo Salimbeni
Drammaturgia: Eleonora Spezi e Matteo Salimbeni
Attori: Eleonora Spezi e Matteo Salimbeni
Trailer: Link
Anno: 2020
Adatto a: per tutti


Generi: Prosa, Figura

Tags: Socrates, Teatro Elettrodomestico, teatro di figura

“Cosa diavolo c’entra il calcio con la democrazia?”, gridò il generale.
Un cronista sopra le righe e la sua appassionata collega giocano con la storia di Socrates, un calciatore brasiliano e per amor di precisione, un centrocampista dal tiro potente e preciso, soprannominato il tacco di Dio.
Lo sfondo è quello di uno scalcinato studio televisivo dove i due in scena conducono Supersocrates, una serata dedicata al calciatore che porta il nome di un filosofo, laureato in medicina e campione del futebol. Non mancano colpi di scena, né di pistola, che ci raccontano la sua avventura con la Democracia Corinthiana, la sua squadra di calcio che si trasforma in un’autogestione a tutti gli effetti, nonostante la dittatura militare dell’epoca.
La marionetta del Doutor e quelle dei suoi fantastici compagni dribbleranno gli avversari e il regime. Ci saranno maschere, fuochi d’artificio e samba, non tifare Democracia Corinthiana sarà praticamente impossibile e l’atmosfera da stadio arriverà fino agli spettatori, chiamati sul finale ad essere una vera e propria tifoseria. L’intera storia è un crescendo, quella di un calciatore diverso, di un irregolare del pallone, di uno che dice “parliamo di quel che volete, ma non parliamo di calcio” e alla fine segna sempre.
Il cronista è uno di quelli che si scaldano, che non riescono a cammuffare le proprie predilezioni né emozioni, anche se il campo da calcio è un Subbuteo e la sua postazione è più di legno che digitale.
La sua collega è una burattinaia devota alla causa democratica, che lo accompagnerà con marionette e figure.
Gli ospiti speciali di Supersocrates saranno Dio e il Pallone, due grandi maschere che faranno domande e profezie, che aiuteranno il racconto di questa storia realmente accaduta e che la renderanno ancora più incredibile.
Il gioco è bello, dura poco e finisce male, ce lo ricorderà Dio, e la fine si giocherà comunque su un campo da calcio, dove perdere la palla o la leggerezza è assolutamente vietato.
Parlare di utopia, democrazia e partecipazione è una grande partita che coinvolgerà i nostri due, che faticheranno a non esultare, commuoversi o dilaniarsi, ma andranno perdonati, perché “la vittoria è una cosa secondaria, la gioia viene prima di ogni cosa”. (Socrates)


Altri crediti: scena e figure Eleonora Spezi
costumi marionetta Clotilde
con musiche dei Sex Pizzul

Produzione: Cambusa Teatro Locarno (CH) e Atto Due

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Eleonora e Matteo si conoscono da ventun' anni, e per vent'anni non hanno lavorato assieme. Eleonora si è formata all’Accademia di Belle Arti di Firenze e poi ha lavorato per molti anni in Repubblica Ceca, con la compagnia dei Fratelli Forman. Matteo ha studiato all’Accademia d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano ed è autore e drammaturgo di varie opere di narrativa, teatro di prosa, e lirica. Due anni fa Eleonora ha visto "El otro dia", una serie di video d’animazione di Pablo Noriega, un filmaker argentino, ed è rimasta incantata dalle incredibili avventure del protagonista di queste storie, che un giorno decide di non usare più i soldi, un altro giorno perde inavvertitamente il pisello per strada, un altro giorno ancora diventa Presidente della nazione.Pablo e Eleonora si sono scritti regolarmente per un anno, immaginando come dai corti di lui potesse venire fuori uno spettacolo di figure e parole. Piano piano, nel suo laboratorio di scenografia, Eleonora ha costruito pupazzi, meccanismi e tutto quanto potesse servire alla messa in scena di "El otro dia"Poi Eleonora ha proposto a Matteo di lavorare assieme. Così si sono seduti ad un tavolo, e hanno deciso di dare vita alle avventure del pupazzo e dei suoi oggetti. Hanno scelto tre episodi di "El otro dia", li hanno tradotti e hanno deciso che sarebbe stato proprio Pablo a rileggerli in italiano, perché il suo raccontare, flemmatico e sarcastico, era insostituibile.Pablo ci ha creduto ed è arrivato in Italia dall’Argentina. Per due settimane, Eleonora, Pablo e Matteo hanno lavorato insieme, discusso della messa in scena, bevuto mate e creato uno spettacolo.Così El Otro dia è diventato L’altro giorno: così è nato il Teatro Elettrodomestico.
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