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SEMPRE VERDE

Caroline Baglioni/Michelangelo Bellani
Regia: Michelangelo Bellani
Drammaturgia: Caroline Baglioni, Michelangelo Bellani
Attori: Caroline Baglioni, Christian La Rosa
Trailer: Link
Anno: 2019
Adatto a: per tutti


Generi: Prosa

Tags: Teatro, Antigone, Polinice, trilogia dei legami, fratelli, legami di sangue, progresso, involuzione, drammaturgia contemporanea

SEMPRE VERDE, terzo elemento della Trilogia dei legami, affronta quello che forse è il più complesso e misterioso tra i rapporti di sangue: quello tra Sorella e Fratello. Le vicende interiori dei protagonisti sono emblema di un’epoca, quella contemporanea e assumono un valore generazionale, i personaggi infatti incarnano sentimenti diffusi e contraddizioni del nostro tempo. Anche la Figlia e il Padre protagonisti del secondo capitolo della trilogia si muovevano in quest'epoca, ma in questo caso il rapporto fra i due fratelli è molto più diretto, poiché non c’è una distanza generazionale, un rapporto di discendenza: la loro relazione è totalmente interscambiabile e legata al presente, seppur lo zeitgeist, lo spirito del tempo, risulti per i due protagonisti in bilico fra un passato ‘ormai’ perduto e un futuro ‘ormai’ compromesso, ferito, negato. Ecco affiorare allora, anche un altro tempo, che potremmo definire tempo mitico della memoria e dell’inconscio, fatto di ricordi, sogni, illuminato dalla purezza del desiderio; un tempo originario, precognito, sospeso, nel quale Fratello e Sorella pur non essendone pienamente coscienti, vanno alla ricerca - a patto che esista - del senso più profondo del loro legame. In questo tempo lunare in cui sembra possibile condividere gli spazi inaccessibili dell’intimità, i due fratelli si ‘specchiano’ delle reciproche identità, parlando una lingua fanciullesca, ilare, poetica.
A margine del progetto drammaturgico c’è, come luogo (topos) della memoria collettiva, l’Antigone e il rapporto con il fratello Polinice. Anche nelle vite dei nostri due Fratelli infatti, come nella tragedia di Sofocle, c’è una tensione sotterranea che riguarda l’idea del progresso umano, dell’infrazione dei tabù, delle leggi dello Stato e della natura, la spinta con cui l’uomo, meraviglioso e tremendo, migliora le proprie condizioni di vita e contemporaneamente distrugge: una tensione probabilmente irriducibile nella storia dell’umanità. Ma seppur con radici antiche, l’idea del regresso dell’umanità, è un sentimento inedito per questa generazione. Le loro vite, sempre più de-strutturate, li portano a vivere uno spaesamento ideologico ed esistenziale. Una condizione esistenziale molto radicata diventata il loro habitat naturale che potremmo definire con un neologismo: il nulla-tutto. La ricerca del nullatutto, è onnipresente.
La generazione dei due fratelli vive scelte che altri hanno fatto e non si riconosce, non si trova, né nella storia, né nel futuro, perciò smette anche di cercarsi, perché tutto appare compromesso e ingiudicabile. In questo magma, in questo sottovuoto, i due protagonisti ventisette/trentenni nuotano, si rotolano, cercano e, come in uno specchio, trovano sé stessi nell’altro, in chi ha nelle vene qualcosa di ancestrale e e imprescindibilmente condiviso: il sangue. Ma il sangue con le sue eterne contraddizioni e misteriose implicazioni è davvero l’unico retaggio possibile?


Altri crediti: luce
Gianni Staropoli
spazio
Michelangelo Bellani, Gianni Staropoli
suono
Valerio Di Loreto
aiuto regia
Marianna Masciolini
drammaturgia del movimento
Lucia Guarino

residenze
Centro Umbro Residenze Artistiche/Centro Teatrale Umbro
si ringrazia
Spazio Zut, Teatro Fontemaggiore per gli spazi; Daria Deflorian, Attilio Scarpellini per il dono dei libri; Umbria Kinetics per la realizzazione tecnica

Produzione: Caroline Baglioni/Michelangelo Bellani

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L’incontro fra Caroline Baglioni e Michelangelo Bellani avviene all’interno del gruppo di ricerca teatrale La società dello spettacolo di cui quest’ultimo dal 2007 è stato fondatore e co-direttore artistico. A seguito del monologo “Gianni” (Vincitore Premio Scenario per Ustica 2015, vincitore In-Box 2016, Premio Museo Cervi - Teatro per la Memoria 2017) hanno dato vita a un nuovo progetto artistico nel quale è rilevante la collaborazione con l’artista luciaio Gianni Staropoli. “Mio padre non è ancora nato”, secondo elemento di una trilogia dedicata ai legami di sangue, è stato presentato in prima assoluta al Festival dei 2mondi di Spoleto 2018 ed è stato vincitore del Premio Museo Cervi – Teatro per la Memoria 2022 e vincitore del bando Visionari al Kilowatt Festival 2019. Il terzo elemento della trilogia "Sempre Verde" ha debuttato nel Giugno 2019 all’Asti Teatro Festival. Caroline Baglioni ha vinto il bando come miglior autrice under 40 alla Biennale di Venezia 2019 ed è stata finalista al premio Virginia Reiter come miglior attrice under 35. L’ultima creazione “Confessione di sei personaggi”, presentata in anteprima al Festival contemporanea di Prato, ha debuttato al Festival Primavera dei Teatri 2022 di Castrovillari.
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