Regia: Cristiano Ciliberti
Drammaturgia: Sabrina Scansani
Attori: Giovanni Alfieri, Lorenzo Affronti
Altri crediti: Scenografia: Giuseppe Spadaro, Light designer: Paolo Falasca
Parolechiave: personaggio mediatico, meccanico, fratello, mass media, giallo, assassino, omicidio, audience, metanarrazione, evocazione, intervista, talk show, commissariato, carcere, avvocato,
Produzione: Scrigno Production srls
Anno di produzione: 2019
Genere: Prosa
Lo spettacolo è un atto unico diviso in sette quadri. Ogni quadro racconta l’evolversi delle indagini secondo diversi punti di vista e lo fa chiamando in causa implicitamente il pubblico attraverso un meccanismo di evocazione di ispirazione brookiana.
Gli spettatori diventano “attori passivi” dello spettacolo, prestando il corpo implicitamente a quattro identità ben definite: gli uditori di un talk show, l’audience mediatica, gli ispettori di polizia, la giuria popolare.
L’opinione pubblica indirizza tacitamente azioni e parole dei personaggi in scena e verrà a sua volta influenzata da ciò che fanno gli attori in scena.
Il protagonista dialoga con l’interlocutore di turno che è interpretato dallo stesso attore (intervistatore del talk show, commissario, avvocato, carcerato e giudice).
Lo spettacolo ha il pregio di mettere in scena uno stratificato meccanismo metanarrativo in cui il protagonista della vicenda si destreggia tra tre livelli interpretazione: l’attore in quanto tale, il personaggio che rappresenta sul palco e la maschera di personaggio mediatico che indossar spinto dal sentimento voyeristico dell’opinione pubblica, esattamente come accade nelle più disparate storie che popolano il nostro tempo.
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