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DOMINO

Generazione Eskere

Genere Teatroragazzi (8-99)
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Premi: Scenario Infanzia Menzione 2018
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Regia: Alice Sinigaglia

Drammaturgia: Collettiva Generazione Eskere

Attori: Leonardo Bernardini, Gianmaria Meucci, Claudia Natucci, Tommaso Pistelli, Caterina Rosaia, Alice Sinigaglia, Davide Sinigaglia, Giordano Tommaseo.

Altri crediti: Menzioni Speciali: Premio Scenario Infanzia 2018; Festival Teatri di Mondo 2019; Festebà 2019

Parolechiave: Famiglia, Compleanno, dinamiche di potere, piccolo imperatore

Produzione: Associazione Culturale gli Scarti

Anno di produzione: 2018

Genere: Teatroragazzi (8-99)

Domino è la storia di Gianmaria, un bambino che festeggia il suo compleanno insieme ai suoi parenti e pretende di festeggiarlo anche il giorno dopo e il giorno dopo ancora. Una festa un po' anomala, senza palloncini né compagni di scuola, in cui c'è spazio solo per i capricci del bambino che avanza una richiesta dietro l'altra, mentre tutti fanno a gara per accontentarlo, in un’eccessiva indulgenza che finisce per rompere e stravolgere gli equilibri della casa. Lo spettacolo è uno sguardo attraverso la serratura di una porta, una spietata fotografia al più emblematico degli ambienti sociali: la Famiglia; culla di contraddizioni ed insufficienze, caotica somma di punti di vista in cui il giudizio oggettivo è ostacolato dal più potente dei filtri esistenti, l’amore.
In Gianmaria non c’è cattiveria, non c’è strategia, in lui vive quella “sindrome del piccolo imperatore” tipica dei bambini molto amati, che cresce alimentata dai famigliari e che lo porta a disprezzare gli stessi “grandi” che tanto lo esaltano.
In questa grottesca situazione, la relazione sana ed affettuosa che dovrebbe regolare i rapporti e le naturali gerarchie sembra aver perso completamente di efficacia e di rigore. I 7 attori in scena creano giochi surreali, costruiscono e smontano la scena ed inventano polifonie per divertire il bambino, distrarlo, perfino per lodarne le virtù: tutto questo sembra in un primo tempo appagarlo, ma è come una corsa sfrenata destinata ad interrompersi, una corda tesa che prima o poi dovrà spezzarsi. L’unico rapporto costruttivo risulta essere quello fra il bambino e l’unico personaggio esterno presente sulla scena, giudice imparziale e sguardo prezioso per la crescita non solo di Gianmaria ma di ogni membro della famiglia.

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