← Indietro
immagine-grande

A[1]BIT

Sanpapié

Genere Danza Performance
Cachet:Informazione riservata agli Organizzatori
Modifica Tag

Regia: Lara Guidetti

Drammaturgia: Marcello Gori

Attori: Interpreti Davide Boi, Fabrizio Calanna, Sofia Casprini, Giuseppe Morello, Matteo Sacco, Lara Viscuso

Altri crediti: Regia e coreografia Lara Guidetti Assistente alla coreografia Matteo Sacco Drammaturgia visuale/testi Marcello Gori Interpreti Davide Boi, Fabrizio Calanna, Sofia Casprini, Giuseppe Morello, Matteo Sacco, Lara Viscuso Produzione Sanpapié in collaborazione con MilanOltre, Festival Exister, DANCEHAUSpiù Spettacolo sostenuto nell’ambito di NEXT ed. 2019/2020, progetto di Regione Lombardia in collaborazione con Fondazione Cariplo

Parolechiave: Danza, urbano, 1-bit, silent-disco, percezione individuale/collettiva

Produzione: Sanpapié

Anno di produzione: 2019

Genere: Danza Performance

A[1]BIT, opera di danza itinerante per spettatore singolo, nasce dalla 1-Bit Symphony dell’artista
newyorkese Tristan Perich, manifesto dell’elettronica post-modern pensata per una fruizione tutta
particolare, essendo contenuta in un circuito alloggiato nella custodia di un cd che suona la sinfonia
elettronica in cinque movimenti. Musicalmente intensa, attraverso la sua aggressività urbana l’opera rivela
contorni profondi nella relazione uno-ad-uno con l’ascoltatore: un’opera elettronica potente, da ascoltare
in cuffia, individualmente, il cui ascolto collettivo e diffuso riproduce un noise sfocato. La relazione tra
posizione individuale e collettiva, in un contesto urbano e disordinato, è il cardine della ricerca artistica: i
danzatori si muovono in funzione dello spazio e del pubblico, che si trova ad essere, inconsapevolmente,
parte del disegno coreografico. Un piccolo gruppo di spettatori, rigorosamente con la musica in cuffia e
accompagnati da un testo che introduce e contestualizza lo spazio della performance, segue i danzatori nel
disegno che si adatta a spazi urbani e museali.
Lo SPAZIO, nelle sue componenti di forma, storia, architettura, luce e ambiente e il TEMPO (l’incontro tra la
sinfonia e la percezione individuale di performer e spettatori) sono l’innesco dell’azione performativa. La
ricerca coreografica è astratta e indaga, sulla musica, le possibilità combinatorie del movimento e
dell’assemblaggio, come se il corpo fosse una particella fisica da analizzare nel comportamento in relazione
all’ambiente. Le strutture create dai corpi si susseguono in un gioco di costruzione e destrutturazione,
dimensione individuale e collettiva. Si affiancano solitudine e moltitudine, intimità e sacralità, personale e
sociale, spazio intimo e comune, congestione dello spettro armonico e vastità. L’obiettivo è intersecare il
carattere cellulare/combinatorio dell’opera con l’organicità del tessuto sociale e della danza attraverso
un’esperienza di “realtà aumentata”.
L’opera trova la sua completezza compositiva nello spazio teatrale che viene trattato esattamente come un
qualunque altro spazio pubblico nella sua funzione sia rispetto ai performer sia agli spettatori. Alla
percezione del suono, in questo luogo, si aggiunge la dimensione visuale della contemporaneità degli spazi
che compongono la struttura teatrale partendo e tornando al palcoscenico come luogo di sintesi e incontro
tra l’esperienza del pubblico e quella dei performer. Lo spazio teatrale viene perciò ribaltato e svelato,
sezionato e mostrato nella sua nudità.

Per visualizzare il video integrale devi essere registrato come operatore o teatro e aver eseguito l'accesso.

Per visualizzare il video integrale devi essere registrato come operatore o teatro e aver eseguito l'accesso.

Acquista opera