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UNA MANO MOZZATA A SPOKANE

ariaTeatro
Regia: Carlo Sciaccaluga
Drammaturgia: Martin McDonagh
Attori: Alice Arcuri, Andreapietro Anselmi, Maurizio Bousso, Denis Fontanari
Trailer: Link
Anno: 2018


Generi: Prosa

Tags: Dark Comedy

Al suo debutto a Broadway nel 2010, A Behanding in Spokane, prima opera del pluripremiato drammaturgo britannico Martin McDonagh ad essere ambientata negli Stati Uniti, non ha certo lasciato indifferenti pubblico e critica. Il pubblico ha riso, la critica ha sia applaudito che ferocemente attaccato. La commedia è esilarante a dir poco, e le premesse aiutano: in una camera d’albergo Carmichael, un sicario di mezz’età a cui manca la mano sinistra, lascia un messaggio sulla segreteria telefonica della madre per rassicurarla sulla propria salute. Da questo momento in poi inizia una vicenda claustrofobica (l’azione si svolge nella stessa stanza dall’inizio alla fine), violenta, una dark comedy in pieno stile McDonagh. Il misterioso uomo è alla ricerca della propria mano sinistra da 27 anni. Due giovani innamorati, un ragazzo di colore e una bionda, spacciatori da quattro soldi, tentano di vendergli una mano sottratta al museo di storia naturale, provocando la furia di Carmichael, sotto lo sguardo di uno stralunato e inquietante concierge, ex galeotto, i cui interventi rischiano di far precipitare la vicenda. Le occasioni comiche sono innumerevoli e McDonagh non se ne lascia sfuggire neanche una. La commedia a tratti è cupissima, violenza e morte, razzismo e ignoranza dominano la scena per lunghi tratti, ma è raro non ridere per più di un paio di minuti di fila. In maniera significativa, il violento, ignorante, razzista, comico Carmichael ha subito un’amputazione da ragazzino. E la storia che racconta per giustificarla appare incredibile. Con ogni evidenza, lo scrittore britannico evoca un’immagine tipica della scienza psichiatrica: chi ha subito un’amputazione nel corso del processo di formazione della propria identità, e non sa accettarla, riverserà il proprio odio verso il mondo nel tentativo di riattaccare al proprio corpo l’arto perduto. Ma è una lotta impossibile, come dimostra il momento in cui la valigia di Carmichael si apre fortunosamente rivelando il proprio contenuto, decine e decine di vere mani raccolte nel corso di anni di ricerche. Ma McDonagh, e questa è una delle sue grandezze di scrittore (e di cineasta, basti guardare ai piccoli capolavori che sono In Bruges o Tre Manifesti a Ebbing, Missouri), come ha dimostrato ad esempio a meraviglia in The Pillow- man, non spiega le sue metafore. Sta a noi, attraverso le suggestioni che l’autore ci regala nella forma dell’azione che si dipana sotto i nostri occhi, arrivare eventualmente alle nostre conclusioni.
Il teatro di McDonagh è teatro. È azione, relazione, incidente, che sia comico o drammatico, non è mai una conferenza sull’uomo. E così, ridendo, sulla via verso casa, dopo aver assistito allo spettacolo, sentiamo con sorpresa che, senza volerci istruire, il genio angloirlandese di McDonagh ci ha insinuato qualcosa nello stomaco.


Altri crediti: Traduzione: Carlo Sciaccaluga, Light Design: Federica Rigon, Scene e Costumi: Federica Rigon, foto di scena: Bianca Pirisino, Manuela Porchia

Produzione: ariaTeatro

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La compagnia ariaTeatro nasce nel 2008 da un gruppo di persone animate dalla necessità di indagare linguaggi teatrali evocativi e divulgativi al tempo stesso. Come gruppo abbiamo investigato in varie direzioni, nell'approfondimento delle tematiche che sentiamo più necessarie oggi e sempre, per raccontare l'animo umano. Abbiamo scelto di attraversare storie universali che affondano le radici nella letteratura o narrazioni che sfiorano i nostri giorni e i territori che conosciamo. Durante il nostro percorso si é fatta sempre più necessaria l'esigenza di comunicare in modo diretto, tentando di instaurare un rapporto di comprensione e scambio con il pubblico e con i nostri collaboratori. Oggi siamo un gruppo di persone che si interroga sui codici da usare per rappresentare il presente, per sentirsene partecipi costruendolo attraverso la nostra esperienza. Lavoriamo sulla parola, riadattando e scrivendo testi che aderiscano alle nostre visioni, sulla musica e sul corpo per indagare i sentieri dell'inconscio e dell'irrazionale. Per ulteriori dettagli curriculari della compagnia si rimanda alla visione del sito web www.ariateatro.it.


2008

Bartleby lo scrivano, di H. Melville

2009

La compagnia gestisce il Teatro delle Garberie, spazio off a Pergine Valsugana

Vita di Galileo, di B. Brecht

Le notti bianche, di F. Dostoevskij

2010

Ora Veglia, il silenzio e la neve, di Susanna Gabos

Al di là del fiume, di Chiara Benedetti e Giuseppe Amato

2011

Tre, a proposito di Nathan e dei tre anelli, di Marco Alotto

In un soffio d'ali

Otello, uno studio, di W. Shakespeare

2012

In un soffio d'ali

Lo scemo, di L. Tolstoij

Narrenschiff, due atti unici sulla follia

2013

La compagnia gestisce il Teatro Comunale di Pergine, organizzando il cartellone di prosa, danza, musica e cinema


L'inferno di Treblinka, reading teatrale musicale di V. Grossman, voce recitante Denis Fontanari, musiche dal vivo

Una bella giornata, di D. Lumborg, con Riccardo Bellandi

Risvegli, di F. Wedekind, con Denis Fontanari, Chiara Benedetti, Marco Alotto e Gianni Bissaca

Kebab, di G. Carbonariu, regia di Riccardo Bellandi, con Chiara Benedetti, Daniele Ronco e Andrepietro Anselmi

La storia di Romeo e Giulietta, adattamento del testo di W. Shakespeare, con Chiara Benedetti, Giuseppe Amato e Riccardo Bellandi

2014

Coppia aperta, quasi spalancata, di Franca Rame e Dario Fo, regia di Riccardo Bellandi, con Simonetta Guarino e Denis Fontanari

Oplà con Klaus Saccardo e Cinzia Scotton, regia e drammaturgia di Klaus Saccardo

My Romantic History, di D.C. Jackson, regia di Chiara Benedetti, coreografie di Claudia Monti, con Giuseppe Amato, Denis Fontanari, Alice Melloni e Paola Mitri

2015

Girotondo, di A. Schnitzler, regia di Giuseppe Amato, con Paola Mitri, Christian Renzicchi

Siamo tutti sulla stessa arca, con Andreapietro Anselmi e Klaus Saccardo

Nel paese dei ciechi, di H.G. Wells, regia di Chiara Benedetti, con Giuseppe Amato, Chiara Benedetti, Denis Fontanari
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