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Zigulì

Teatrodilina
Regia: Francesco Lagi
Drammaturgia:
Attori: Francesco Colella
Anno: 2013
Zigulì
(dal libro Zigulì di Massimiliano Verga, edizioni Mondadori)

con Francesco Colella

disegno sonoro Giuseppe D’Amato
scenografia Salvo Ingala
aiuto regia Leonardo Maddalena

adattamento e regia Francesco Lagi


Il nostro spettacolo nasce dal libro Zigulì di Massimiliano Verga. Un diario intimo che racconta un’esperienza estrema di paternità, il rapporto denso e accidentato fra un padre e un figlio disabile. Parla della possibilità e della capacità di queste due persone di contaminarsi l’uno con l’altro. Il testo di Massimiliano Verga è un testo vivo, che non dà appigli per trame o drammaturgie articolate. È fatto di spunti e di frammenti, di cocci e di slanci emotivi, e questo ci è sembrato molto prezioso. Non ci sono manuali che possano raccontare i due personaggi che animano il libro, c’è solo un rapporto vivo tra due individui. Il padre e il figlio sono due sconosciuti che qualcuno o qualcosa ha costretto a conoscersi. Il mondo del figlio, come quello di ogni figlio, è per il padre un mondo apparentemente impenetrabile. E il mondo del padre è altrettanto indecifrabile, per il figlio. È di questo mistero che parla Zigulì.

Il personaggio di Zigulì è un uomo smarrito che si rapporta a suo figlio e alla sua disabilità con stupore, rabbia e ironia. L’azione dello spettacolo si svolge in uno spazio domestico ma notturno, un luogo che non è più una casa ma è il campo di battaglia dove si svolge la loro lotta quotidiana. Il tempo che il padre e il figlio vivono ogni giorno, scandito da relazioni e impegni, passato tra strutture per la fisioterapia e assistenti sociali, adesso è lontano. Quello che ci interessa raccontare non è il mondo del figlio e della sua disabilità, che non ci è dato conoscere, ma quello che lui ci mostra di sé, contagiando l’esistenza di suo padre. Gli taglia l’anima, gli fa male e gli fa paura, lo atterrisce e lo fa incazzare.

Il figlio, nel nostro spettacolo, rimane sempre invisibile, solo evocato e sempre presente come una piccola e misteriosa divinità. C’è solo il padre che parla con lui e che cerca di dare corpo alle apparizioni e ai sentimenti discontinui del testo. La sua fragilità di fronte alla disabilità del figlio. La paura e il desiderio della morte. Il bisogno intimo di sparire. La pallina dolce di una caramella e l’amaro di una lingua che lecca per terra. I legni da raccogliere e da intagliare, levarne la crosta per accarezzare le impurità, i nodi. La camicia che si sporca sempre, che prima di uscire è sempre da cambiare e che comunque sempre rimane sporca. Il lupo che il padre, prima o poi, vorrebbe incontrare. E poi le testate, le spinte, i morsi, i graffi tra gli abbracci e le esplosioni di risate. E, qualche volta, i baci. Perché in questa storia, che è soprattutto una storia d’amore, tutto accade disordinatamente, senza nessun galateo sentimentale.

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Teatrodilina è un gruppo di persone con esperienze diverse che dal 2010 si sono unite con il proposito di condividere una pratica e un'idea di teatro, lavorando sulla parola, su testi originali, indagando il senso delle relazioni fra le persone nel mondo di oggi.
Dal suono al video, dall'arte contemporanea alla scrittura, dal cinema alla musica.
Alla base del lavoro c'è la volontà di inventare spettacoli restituendo frammenti dei loro percorsi e andando alla ricerca di una identità comune.
Fare teatro è il gesto più contemporaneo e potenzialmente dirompente

Alcuni dei nostri spettacoli:

ZIGULI' - Il racconto accidentato del rapporto tra un padre e un figlio disabile,dal libro di Massimiliano Verga.

BANANE - Un quasi road movie per quattro attori, un cane e alcune casse sparpagliate.

LE VACANZE DEI SIGNORI LAGONIA - La vicenda di una coppia di anziani signori e di una loro giornata sulla spiaggia, del loro amore spietato e dolce, a tratti dispotico o molesto.

GLI UCCELLI MIGRATORI - La storia di un'attesa, di una persona che sta per arrivare e delle persone che la stanno aspettando.
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