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Antenne - modulo 1

Lorenzo Giansante e Simona Lobefaro

Genere Danza Performance
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Regia: Antonella Sini

Drammaturgia:

Attori: Simona Lobefaro, Lorenzo Giansante

Altri crediti: CREDITI esperimento performativo: Antonella Sini materiali corporei: Simona Lobefaro e Lorenzo Giansante materiali sonori-live electronics: Stefano Montinaro materiali verbali: Alessandra Sini

Parolechiave: Esperimento, performance, ricerca coreografica, relazione, improvvisazione, esperienza, percezione, interazione, materie, spazio, incorporazione, presente, accadimento, danza

Produzione: Ciulinga

Anno di produzione: 2019

Genere: Danza Performance

Antenne - modulo 1 è una ricerca atipica sulle modalità del fare coreografico. Il lavoro parte dal corpo, dalla concentrazione quasi ipnotica dentro la personale percezione delle forze che scatenano la creazione di ogni gesto. La mobilità non ostenta competenze, è attraversata da una ricerca personale e individuale dei due danzatori, è gergo egocentrico. Le differenze posturali e gestuali articolate attorno a diversi registri espressivi, si acquietano nell’incontro sposando il flusso energetico con calma, concentrazione, pazienza.
In questo lavoro, lo spazio e il tempo sono intesi e vissuti come materie corporee, come elementi da incorporare e consumare nel presente lasciando che il corpo resetti costantemente se stesso nel trovare la condizione di ascolto del qui ed ora. Durante il presente dell’accadimento performativo, lo spazio e il tempo nella loro accezione di concetti, si dilatano fino a scomparire per diventare coscienza energetica.
L’improvvisazione, costitutiva della struttura coreografica che resta aperta e si compie nell’elaborazione intuitiva di chi guarda, costringe i danzatori ad una particolare condizione di esserità: i due sono spinti ad essere totalmente dentro la loro specificità umana e professionale e contemporaneamente attenti alla gestione degli elementi relazionali che sono tenuti ad ascoltare. Questo gioco ritmico costante tra esterno e interno favorisce l’evanescenza del limite, in questo continuo flusso l’opposizione tra identità e alterità scompare lasciando spazio alla danza. La relazione tra i due in azione è sfaccettata, indagata in modo tale che la richiesta coreografica si trasformi in occasione di esperienza condivisa. Un intreccio altamente umano che sfiora momenti di repentina aggressività e si colora di giallo nella suspense dell’attesa di ogni nuova azione.

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