Cookie
Questo sito si serve dei cookie di Youtube, Vimeo e Bunny.net per la visualizzazione dei video. Se prosegui la navigazione acconsenti all'utilizzo dei cookie. Leggi la nostra informativa estesa sull’uso dei cookie. Chiudendo questo box ne accetti l'utilizzo.

Tittico. Cantillazioni

Amalia Franco
Regia: Amalia Franco/Anna Moscatelli/Renata Frana
Drammaturgia: Amalia Franco
Attori: Amalia Franco/Anna Moscatelli/Renata Frana
Trailer: Link
Anno: 2019
Adatto a: per tutti


Generi: Danza, Teatro-danza, Figura

Tags: danza/teatro di figura/musica classica indiana

Composizione in tre miniature sugli stati del giorno: Miniatura della notte, Miniatura del mattino, Miniatura del meriggio o tramonto. Una dilatazione delle fasi del giorno attraverso il suo spezzettamento in quadri, che ispirandoci alla tradizione iconografica chiameremo miniature.
Lo studio si snoda lungo il percorso di ricerca legato alle apparizioni e vive nella contaminazione di diversi codici espressivi, quali la danza, il teatro di figura e la musica classica indiana.
Le tre miniature sono pensate come pieces autonome, non di meno ogni fase del giorno contiene il germe e il senso della successiva, secondo un movimento organico.

‘Cantillazioni’ è la citazione scorretta di un complesso sistema simbolico che volge all’attivazione di un cortocircuito della referenzialità. Pone il proprio discorso nel vacillamento del soggetto sul margine di due culture, la nostra occidentale e quella indiana. Attingiamo e rimescoliamo le parti più profonde attinenti il sacro. Non cerchiamo altri simboli, un’altra metafisica, un’altra saggezza, quanto piuttosto l’incrinatura del simbolo, la circolazione del senso.
Come chirurghi lavoriamo sulle suture, come alchimisti lavoriamo sugli elementi. E allora la dilruba, strumento di musica classica indiana, fuoriesce dal repertorio musicale e sonoro d’appartenenza, le immagini evocate dai raga si riflettono nella danza contemporanea, il teatro di figura, che pure ha tradizione antica e sacra in India, acquista un nuovo corpo ibrido nella danza e l’estetica cui s’ispira sta sul confine tra l’arte sacra e l’arte moderna, le antiche miniature e l’estetica contemporanea.


Il fulcro semantico dell’opera si costruisce attraverso i linguaggi che la forgiano. Ogni miniatura si sviluppa attorno un raga della tradizione di musica classica indiana, attinenti l’arte quanto il sacro, suonati in scena con la dilruba (strumento ad arco del nord dell’india). Ogni raga apre una stanza, evocativa di sentimenti e colori precisi.

In questo interstizio materico congiungiamo la danza e il corpo alla filosofia e alla pratica dei raga. I raga, ovvero i giorni, non sono definiti da leggi immutabili, hanno natura fluida, organica, ne nascono di nuovi, e dimenticati i vecchi, nascono nuovi giorni… eppure torna sempre mattino, eppure suoniamo sempre un raga. Ciò che qui ci appare più fugace è il corpo nella sua fragilità di senso/i. Al suo dono di provvisorietà si sposa il linguaggio della marionetta ibrida, metafora non solo dell'impossibilità di un soggetto unitario, della confusione del corpo come frutto di un'intrinseca pluralità indivisibile, ma anche del superamento della visione dualistica del mondo. Il pensiero binario tende a escludere o a relegare in una zona di dominio tutto ciò che viene riconosciuto come altro. L'ibrido incarna un'ontologia della molteplicità. Da qui la possibilità etica che offre: ovvero la possibilità di superare a destra la concezione moralista della differenza come minaccia o necessità.




Altri crediti: coreografie Anna Moscatelli, Amalia Franco
musiche Renata Frana
marionette Amalia Franco
luci Anna Moscatelli


Produzione: Coproduzione Ass. Cult. Teatro Insonne con il sostegno di Regione Toscana-sistema regionale dello spettacolo dal vivo; c

Per visualizzare il video integrale devi essere registrato come operatore o teatro e aver eseguito l'accesso.

Non è stata caricata nessuna recensione

Per visualizzare la scheda tecnica devi essere registrato come operatore o teatro e aver eseguito l'accesso.

Artista indipendente la cui ricerca verte sulle contaminazioni tra danza, marionette ibride e maschere espressive che realizza lei stessa. Autrice e performer in ‘Corpo Unico’ con Quartetto Maurice e Giulia Lorusso, produzione Metamorfosi Notturne, Pro Quartet Parigi, La Terra Galleggiante, ‘Trittico. Cantillazioni’ con Anna Moscatelli e Renata Frana (debutto nazionale Tdanse 2020) e ‘Trittico. Lasciare andare con grazia’(selezionato per Uffizi Live e FuoriFormato nel 2018). Performer per la compagnia Barca dei matti, diretta da Natacha Belova, Ifoperator Production, per il Teatro del Lavoro e la compagnia Senza Piume. Partecipa al GDA 2015, all’interno di Nuove Traiettorie. Lavora su drammaturgia del paesaggio con il progetto ‘Tillandsie, drammaturgia urbana dei crolli’ (Politiche Giovanili Regione Puglia).
Condividi