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A morsi

Mattatoio5
Regia: Vasco Mirandola
Drammaturgia: Vasco Mirandola
Attori: Attore: Vasco Mirandola Musicisti: Davide Truffo, Filippo De Liberali, Tommaso Meneghello
Trailer: Link
Anno: 2019


Generi: Altro

Tags: video, multimediale, rivolta, furore, mordere, danzare, urlare, dignità, resistenza, umanità, coraggio, poesia

A MORSI Performance poetica multimediale con Vasco Mirandola e Mattatoio5
Ama la goccia che fa traboccare il vaso. È nascosto lì ogni bel cambiamento. (Gemma Gemmiti)

Aprire finestre con un urlo, dar sfogo alla rabbia, usare parole come pietre, come frecce, per rompere muri, per buttare giù pareti che dividono, per far entrare aria che ci dia respiro. Dire con parole che non offendano, non chiudano, non feriscano, non distinguano, ma comprendano. Ridare dignità a chi le pronuncia e a chi le ascolta, tentare un salvataggio Un viaggio nei testi della nuova poesia, che racconta il disagio dei nostri tempi e disegna una mappa di resistenza attiva che propone dialogo, umanità e coraggio.

Vasco Mirandola: testi, voce recitante Davide Truffo: chitarra Tommaso Meneghello: voce, basso, synth, Filippo De Liberali: synth, programming e visual

Vasco Mirandola e Mattatoio5 continuano la collaborazione iniziata con lo spettacolo multimediale Fix-me, uscito nel 2017, che affrontava il tema dell’Alzheimer. Li accumuna il gusto di una ricerca tra immagini, video, danza, musica elettronica e parole, che restituisca delle riflessioni su temi scottanti della contemporaneità.
Qui un breve video di Fix-me https://youtu.be/aNNTHrQxXzQ

A MORSI - Testi utilizzati

Alessandro Burbank - Una bestia
Gabriele Stera - Piano per la fine della luce
Francesco Targhetta – La rivolta
Francesco Targhetta – Volevo violentare una città
Luigi Nacci - Alzati e cammina
Piero Simon Ostan - La statale a maggio
Mariangela Gualtieri – Il seme della tempesta
Gianluigi Gherzi - Noi dovremmo brulicare
Louise Lecavalier - Messaggio dal Quebec  


Produzione: Autoprodotto

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Mattatoio5 è un progetto che unisce musica elettronica e post-rock a interventi di danza, visual e performance di figuranti. Il collettivo, nato nel 2013 tra Padova e Venezia da Davide Truffo e Filippo De Liberali, appassionati di musica e arti visive, vede l’ingresso l’anno successivo di Tommaso Meneghello alla ricerca di nuove sperimentazioni vocali.
Nel 2015 esce CHEAP POP, il primo album autoprodotto dalla band che interpreta il tema del viaggio declinandolo in sette episodi visionari. La voglia di cercare punti di vista diversi e creare nuove interazioni li spinge a collaborare con la scena teatrale locale.
Dal 2017 curano la sonorizzazione e il background video degli spettacoli multimediali:
FIX ME racconto per immagini e memorie sul tema dell’Alzheimer con Vasco Mirandola (attore e poeta padovano) e la danzatrice Samuela Barbieri, già performer nei loro live.
A MORSI viaggio nei testi della nuova poesia con Vasco Mirandola che racconta il disagio dei nostri tempi e disegna una mappa di resistenza attiva che propone dialogo, umanità e coraggio.
SALOME opera nella quale, grazie allo spirito di revisionismo femminista di Adeena Karasick (poetessa canadese di stanza a New York), la figura di Salomè è ricontestualizzata e celebrata attraverso l’uso di riferimenti che spaziano dai testi antichi fino ad arrivare alla cultura pop.
Parallelamente tra il 2018 e il 2019 la band crea ART SHELTER, curandone la direzione artistica. Art Shelter nasce dal desiderio di favorire la connessione fra artisti e fruitori dell’arte. E’ un rifugio, un luogo fisico, in cui i talenti possono esprimersi e confrontarsi per dare nuova linfa alla scena indipendente. Grazie alla collaborazione con locali e realtà del territorio veneto si esibiscono musicisti di diverse estrazioni, espongono i loro progetti artisti visivi, performer, autori e critici musicali.
Incontri, esperienze e contaminazioni artistiche definiscono lo stile della band, si stratificano e diventano ESCAPES, il nuovo album in uscita. Registrato lo scorso febbraio al Lesder Studio di Tommaso Mantelli con la produzione artistica di Amaury Cambuzat (Ulan Bator, FaUSt), è prodotto e mixato al Let Go Ego Studio di Napoli.
L’artwork è curato da Nicola Stefanato, fotografie di Nicola Paccagnella.Il disco vede la collaborazione con Romina Salvadori (estAsia), Adeena Karasick (poetessa e scrittrice americana) e Bernardino Carbone alla batteria acustica.
I testi e le atmosfere si ispirano all’opera “Carceri d’invenzione” dell’artista incisore Giovanni Battista Piranesi, in cui le prospettive impossibili ci ricordano la dimensione astratta delle nostra esistenza umana. Nella performance live queste pulsioni sono interpretate dalle visuals dall’artista digitale Igor Imhoff.
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