Regia: Gianpaolo Pasqualino
Drammaturgia: Gianpaolo Pasqualino-Antonio Colursi
Attori: Eleonora Pace, Tano Mongelli, Giulia Mancini, Antonio Colursi, Gianpaolo Pasqualino
Altri crediti: Luci Leonardo Manzan Costumi & Grafica Giovanna Mazzola Comunicazione Serena Giudici Video Marco Drillo Foti & Lenzo Foto Rosa Marrano Produzione Diapason Co-Produzione Happy Ideas
Parolechiave: Influencer, Divina Commedia, Commedia, Social,
Produzione: Diapason
Anno di produzione: 2019
Genere: Prosa
Cosa potrebbe succedere se una influencer di oggi
iniziasse, per sfida, a leggere la Divina Commedia?
“Manco per Sogno” è la storia di un viaggio simil
Dantesco compiuto dalla protagonista Naomi alla ricerca
( inconsapevole ) della retta via.
NOTE DI REGIA
- Social come antidoto alla precarietà generazionale
- Influenza nei rapporti personali
- Differenza tra l’essere real e l’apparire social
Questi sono gli ingredienti di “Manco per Sogno”. L’invasione social è in continuo aumento di pari passo con la crisi di certezze nella nostra società. La ricerca di approvazione dagli altri diventa lo scoglio a cui aggrapparsi per evitare di annegare nelle difficoltà della vita reale.Il personaggio di Naomi definisce la sua identità e autoaffermazione attraverso il “successo” o “insuccesso” della sua pagina. Non si tratta di una semplice questione lavorativa ( Naomi è in effetti un influencer ), ma anche di una precarietà di rapporti umani, forse proprio amplificati dall’abuso di social. Basta quindi allontanarsi dal web per salvarsi?
Romeo inizia come acerrimo nemico del social. Non accetta, non comprende e rifiuta l’influenza di questo mondo in quello reale, ma non per questo è immune dal bisogno di approvazione.
Il conflitto tra i due fidanzati risiede proprio in questo.
L’influenza nei rapporti personali arriva al paradosso nell’altra coppia: Mina e Adriano, sposati nella vita, ma nemici inconsapevoli sul social. Adriano , marito di Mina, ha scelto il ruolo di Hater di Naomi per rivendicare sua moglie, ormai completamente in balia dell’emulazione del suo idolo. Simbolo di questo dualismo ( ed anche dell’intero spettacolo ) è il piatto di pasta che Romeo prepara per Naomi. Il loro piatto preferito viene utilizzato come strumento di commercio di likes. E mentre per chi frequenta questo mondo si tratta di pura prassi, per Romeo si tratta di qualcosa di inaccettabile. La vita vera non abita il mondo del web. Emblematico in tal senso, l’atteggiamento di Mina subito dopo il funerale di Naomi nel secondo atto. Il lutto non fa parte del suo mondo perché la morte non fa parte del social. In caso di decesso, si può infatti lasciare “in eredità” il proprio profilo a qualcuno che potrà pubblicare contenuti in nostra memoria. L’unico mancanza per cui Mina sente il bisogno di spendersi è quella della pagina social di Naomi, il luogo virtuale ed immortale che dà senso alla sua esistenza.
Qual è dunque la via d’uscita da questo circolo vizioso?
Il ponte che unisce i due protagonisti è proprio la cultura. Naomi viene stravolta da un primo approccio con la Divina Commedia e fa un passo verso Romeo che, a sua volta, comprende come sia impossibile fare resistenza all’evoluzione riuscendo così a salvare la sua storia d’amore.
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