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ESTRAGONE E VLADIMIRO

mo-wan teatro
Regia: Alessandro Brucioni
Drammaturgia: Alessandro Brucioni
Attori: Luca Avagliano Michele Crestacci Simone Martini
Anno: 2018


Generi: Prosa

Tags: estraggono Vladimiro intimità speranza buio

Costantemente immersi in un eterno ieri, Estragone e Vladimiro, sono due scassati attori che si muovono tra sublimi silenzi e scanzonate recite di se stessi. Epigoni di una ricerca di sé ancorata alle parole e alla lingua. Ancora credono alla venuta di Godot, alla redenzione del Salvatore, al senso del loro restare. Ancora credono in un ritratto di se stessi coerente e sincero. Ancora credono in una soluzione.


“Quando Aspettando Godot venne rappresentato per la prima volta a Parigi, nel 1953, Samuel Beckett era un cinquantenne virtualmente sconosciuto. Beckett era noto solo ai più devoti conoscitori delle ristrette avanguardie letterarie”. (Alvarez) A Beckett venne assegnato il Premio Nobel per la letteratura appena sedici anni dopo la rappresentazione parigina di Aspettando Godot.

Per noi, Beckett e Aspettando Godot, sono un punto di partenza per uno scherzo sull'infinito “stare”. Un lungo stare in cui è immerso il nostro contemporaneo. Un tempo immobile dove la ripetizione è la sola condizione possibile per ”passare” il tempo. Questo circolo vizioso rappresenta in modo semplice la condizione storica che stiamo attraversando. Una condizione dove non sembra più possibile ottenere niente, dove non sembra più possibile desiderare un cambiamento, dove non sembra più desiderabile nemmeno desiderare un cambiamento tanto è forte il vortice dell'ispezione anatomica del nostro stesso vissuto.
Abbiamo scelto una ri-scrittura per cercare una strada personale e un attraversamento del testo più strettamente vincolato alla personalità dell'attore e della persona. Beckett segna la strada che va percorsa di una impossibile redenzione, di una estenuante e un continuo rovesciamento delle prospettive e di una inevitabile cortocircuitazione del significato. È la spaccatura tra la realtà e la scrittura, tra le parole e il loro contatto con la realtà, tra la ricerca della ragionevolezza del pensiero e l'irragionevolezza del reale vissuto. Alla ricerca di continui cortocircuiti tra elementi drammatici e comici la narrazione cade spesso nel silenzio carico di parole difficilmente dicibili eppur essenziali. Questo è il punto di partenza, un percorso che cerchiamo di fare attraversando il testo e cercando di vedere come le sue rovine ci restino appese e come nel nostro passaggio esse si ritrovino vive e morte.

Non ci sono strade. Non ci sono prospettive. Non ci sono punti di riferimento. Vorremmo che tutto cambiasse e tutto resta immancabilmente come è sempre stato. Lo stesso ramo, lo stesso ricordo. È un circolo vizioso. Non resta che cercare di venirne fuori.
La storia di due personaggi scassati, straniti e inconcludenti, Estragone e Vladimiro se ne stanno seduti su delle vecchie sedie di un cinema in rovina. Perduti in un sentire e in un pensiero interno, intimo, spesso confuso e insicuro. Nemmeno la speranza della venuta di Godot può soddisfare concretamente la loro ansia. Nemmeno Pozzo. Nemmeno le risate o le canzoni alla radio.

Produzione: mowan teatro

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mo-wan teatro

mo-wan teatro è un collettivo teatrale costituitosi nel 2003 sotto la direzione di Alessandro Brucioni. Il collettivo segue un lavoro interdisciplinare. Coniuga teatro di prosa e narrazione con linguaggi più esplicitamente contemporanei di teatro fisico e visivo. Dopo aver debuttato con lo spettacolo Buenos Aires Horror Tour in collaborazione con Meridiano Zero di Sassari, produce Ofelia in co-produzione con AGATA. Nel 2003 mo-wan teatro diviene compagnia residente presso il teatro Centro Artistico Il Grattacielo. Nel 2007 produce Paloma, con Antonio Tagliarini e Elena Ferrari, in co-produzione con Armunia Festival Costa degli Etruschi e Centro Artistico Il Grattacielo, nel 2008 Sapere tutto, con Barbara Comisso, Elena Ferrari, Carole Ventura, in collaborazione con Le Hormonas e co-produzione Armunia Festival Costa degli Etruschi e Centro Artistico Il Grattacielo. Nel 2009 Modigliani (vincitrice del Premio Nino De Reliquis 2008), con l’attore Michele Crestacci e nel 2010 W l’Italia, con la collaborazione del Centro Artistico Il Grattacielo, nel 2011 Caproni, sempre con l’attore Michele Crestacci, Produzione Premio Ciampi Città di Livorno. Nel 2012 mo-wan teatro estende le sue collaborazioni e lavora sinergicamente con la Fondazione Teatro Goldoni, con cui produce un laboratorio di formazione e produzione su L’Opera da tre Soldi di B. Brecht, Peachum, e nel 2013 un lavoro di riscrittura su Le muse orfane di M. Bouchard, Orfani. Nel 2014, con la collaborazione e il sostegno della Fondazione Goldoni e della Regione Toscana, promuove un cantiere teatrale formativo sull’opera e la poetica di Franz Kafka, Progetto K, con le docenze di Alessandro Brucioni, Marcelo Cordeiro, Claudia Caldarano e Francesca Della Monica.
Collaborano e hanno collaborato con mo-wan teatro professionisti del settore come Antonio Tagliarini, Elena Ferrari, Carole Savouir, Barbara Comisso, Claudia Caldarano, Francesca Della Monica, Leonardo Bucalossi, Filippo Olivieri, Alberto Battocchi, Michele Crestacci, Alice Bachi, Elisa Canessa, Ilaria Di Luca, Francesca Bernardini, Andrea Raspanti, Giacomo Masoni, Marcelo Cordeiro.
La compagnia è stata ospite in Festival come “Inequilibrio” Armunia Festival Costa degli Etruschi, Zoom Festival Scandicci, Isao Festival Torino, Marosi di Mutezza Sassari, SEMIfestival Livorno, Trasparenze Modena, Festival Corpi Urbani Genova, Festival Interferenze Teramo, Festival Ammuntinamenti Ravenna.
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