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Trittico. Lasciare andare con grazia

Amalia Franco

Genere Danza Teatro-danza Figura
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Regia: Amalia Franco

Drammaturgia: Amalia Franco

Attori: Amalia Franco

Altri crediti: Testi tratti dalle Elegie Duinesi di R.M.Rilke Marionette Amalia Franco Luci Anna Moscatelli Oggetti di scena Emilio Porchetti Costumi Antonia Matichecchia Creazione inserita nel progetto di Residenze Artistiche del Mibact 2016/17 – con il sostegno di La Terra Galleggiante, Settimo Cielo, Laboratori Permanenti, Officine Caos

Parolechiave: danza, teatro di figura, marionette ibride, maschere espressive

Produzione:

Anno di produzione: 2017

Genere: Danza Teatro-danza Figura

Opera per corpi danzanti e corpi inanimati.
Composizione in tre quadri sugli stati del corpo, ovvero della materia.
I tre quadri nascono come apparizioni e si sviluppano come pieces autonome pensate per una possibile visione in pillole, non di meno ogni stato del corpo e ogni sua utopia è letta in rapporto alle altre. L’utopia del corpo è il raggiungimento e mantenimento di una forma stabile, la sua forma perfetta. Ogni stato della materia risulta fragile e precario nella misura in cui è consunstanziale ad ogni corpo la sua costante e inevitabile possibilità di trasformazione. Gli stati di transizione e trasformazione dei corpi si determinano nell’incontro, nel desiderio, nella proiezione, nell’incubo di altri corpi,e corrispondono allo ‘stato amoroso’del corpo, ovvero allo slancio fuori, verso altro da sé, alla rinuncia, anche solo per un attimo, al proprio personale baricentro.
Si canta qui una zona opaca in cui i corpi si toccano e si confondono a tal punto da non sapere più dove inizia l’uno e finisce l’altro. Ripetono continuamente l’esperienza della propria infinitezza, ovvero non-finiti.
I QUADRO Gli Innamorati, ovvero del corpo liquido
Il corpo liquido non ha una forma propria, prende la forma di ciò che lo contiene. Allo stesso modo Gli Innamorati prendono l’uno la forma dell’altro e così, si contengono a vicenda. I costituenti dei liquidi non sono legati da forze molto intense. Così Gli Innamorati, si disperdono, si allontanano, scivolano l’uno sull’altro, fino a un nuovo contenimento. Evaporano e non li vedi più, si condensano, per un attimo si solidificano, si sublimano e di nuovo non li vedi più.
II QUADRO A flower is not a flower, ovvero del corpo solido
Una materia allo stato solido ha una forma e un volume proprio. I costituenti della materia sono legati da forze molto intense che consentono solo moti di vibrazione. L’unico modo per variare la forma di un solido consiste nell’applicazione di forze abbastanza intense da spezzare i legami, causando la rottura o il taglio del corpo. Fino a che punto un corpo solido può sostenere la deformazione prima di rompersi? A flower is not a flower immagina una deformazione che sale dall’interno, che cerca le spezzature e lo strappo per vivere.
III QUADRO Come in cielo così in terra, ovvero del corpo aeriforme
Una materia allo stato aeriforme non ha né volume né forma propria, ma si espande fino a occupare tutto lo spazio disponibile. L’ultimo quadro è un’opera sull’invisibile, ed è la diretta conseguenza dei primi due quadri, fortemente espressionisti nella forma e nelle tensioni emotive. D’altronde, condizione d’esistenza per il visibile è l’invisibile. Il residuo che non si può spiegare, un ultimo ‘perché’. L’immaginazione come esercizio spirituale, talora, genera la materializzazione di un’immagine! Ultimo resta il suono, ovvero il respiro.

Per visualizzare il video integrale devi essere registrato come operatore o teatro e aver eseguito l'accesso.

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