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Amartés | Il viaggio di Caino

Sanpapié
Regia: Coreografie Lara Guidetti
Drammaturgia: Saverio Bari
Attori: Saverio Bari
Anno: 2018


Generi: Danza, Teatro-danza

Tags: Confronto, ironia, colpa, sacro, elezione

Il progetto nasce da una libera rilettura del romanzo Caino del premio Nobel José
Saramago. Nel racconto dello scrittore portoghese Caino, dopo aver ucciso Abele, è
marchiato dal Signore con un segno sulla fronte e condannato a vagare in eterno nel tempo
e nello spazio. Il suo viaggio è il viaggio dell'Umano, fra amore sensuale e distruzione,
sacrificio e Legge.
Nel nostro lavoro, l'azione è trasferita al Quantique, un luogo sospeso fra un café chantant e
uno spazio mentale, nel quale sono annullati il normale trascorrere del tempo, lo svolgersi
dello spazio e la consequenzialità degli eventi. Qui, come in altrettanti numeri, prendono
vita gli episodi biblici, trasferendosi dalla pagina scritta ai corpi dei danzatori. In un viaggio
vertiginoso, crudo e beffardo come quello compiuto da Saramago, i corpi diventano il centro
e primo motore dell'azione scenica, attraversano immaginari, riferimenti e codici diversi, e
danno vita ad una rapsodia a tema biblico che, al Quantique, diventa una sorta di freak
show, una rassegna di irregolari, un luogo in cui le tensioni, le contraddizioni e le nevrosi
dell'uomo contemporaneo vengono attraversate come in una catarsi.
Una voce, un po' presentatore un po' demiurgo, guida lo spettatore in questo viaggio
immersivo e straniante, in cui si compie il ribaltamento operato da Saramago: Dio agisce
seguendo motivazioni imperscrutabili, le sue azioni spesso sono macchiate da una violenza
cieca, come quella perpetrata nei confronti dei tanti innocenti a Sodoma e Gomorra; Caino,
per quanto schiavo dei vizi della carne e assassino recidivo, è contemporaneamente
portatore di compassione, empatia, solidarietà. Caino è l'uomo sociale, che vive
esclusivamente in relazione agli altri, ma che di fronte alle grandi questioni dell'esistenza si
ritrova inesorabilmente solo. Caino è Amartés, colui che sbaglia, che non centra il
bersaglio, ma che attraverso i suoi errori lancia un appello a tutti gli uomini: se oggi è
ancora possibile essere attraversati dal sentimento del sacro, sarà solo sfidando Dio, ma non
solo il Dio dell'antico Testamento, soprattutto il Dio dei dati, delle realtà virtuali, il Dio delle
banche, che schiacciano le nostre coscienze in un'anemica accettazione delle cose; sarà
possibile solo ripartendo dal corpo, dalle sue istanze, dai suoi richiami, dal suo essere nel
tempo, nello spazio, sempre in un eterno istante? domande che da sempre accompagnano
l'uomo: se Dio ha creato il Tutto, perché permette il male? Cosa accomuna un corpo che
vive immerso in tempo e spazio e l'Eterno, che dallo spazio-tempo è separato? Divino e
Umano possono comunicare? E se possono, attraverso quale linguaggio? Caino è l'uomo
moderno, che ha accantonato il sacro e smarrito il senso della sua potenza, sostituendolo con
la logica, il denaro e il consumo, ma che a volte riesce ancora a sfiorare quell'antico
sentimento di connessione ed armonia con il Tutto.

Altri crediti: danzatori Fabrizio Calanna, Francesco Pacelli, Matteo Sacco, Sofia Casprini e con Saverio Bari
musiche originali di Marcello Gori
scene e costumi di Maddalena Oriani
luci di Luna Mariotti

Produzione: Sanpapié in coproduzione con festival Danza Estate

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Sanpapié è una compagnia, un nucleo artistico e creativo costituito nel 2008 che dalla sua nascita ha presentato spettacoli, performance, site-specific e progetti culturali in Italia, Regno Unito, Spagna, Portogallo, Germania e Cina collaborando con Istituzioni e Enti di fama nazionale e internazionale.
La pluralità del linguaggio, la tensione alla contaminazione e all’apertura di relazioni nuove, sotto un profilo artistico, organizzativo e di collaborazione, sono tratti che caratterizzano Sanpapié e che spingono la compagnia verso la ricerca, lo studio, la sperimentazione di nuove vie. Sanpapié non ha puntato sulla definizione di un linguaggio univoco, ma ha trovato nella diversificazione della proposta il proprio elemento identitario, riuscendo a costruire un dialogo aperto e plurale con il sistema teatrale e artistico. La centralità del corpo, considerato come motore di senso oltre che di movimento, è stata origine di un percorso multidisciplinare che ha portato la compagnia a traghettare i principi del Tanz Teather nel nostro mondo ipertecnologico, attraverso spettacoli in cui l'ironia convive con i grandi temi esistenziali e antropologici, la musica elettronica dialoga con le forme musicali del passato e il corpo attraversa spazi simbolici in cui l'archetipo convive con il quotidiano. Il risultato è una poetica in cui la fusione dei vari elementi (coreografia, musica, drammaturgia, video) produce universi di segni, che hanno al centro il corpo considerato nella pienezza del suo essere e nella ricchezza delle sue stratificazioni.
L'attività di Sanpapié si concentra principalmente su tre ambiti di azione:
- la produzione e distribuzione di spettacoli di danza, teatrali e musicali a carattere originale (tanto nell'ideazione ex novo quanto nella riscrittura ispirata a opere già esistenti);
- il lavoro sulla promozione e la realizzazione di attività formative, informative e sociali sempre con un'attenzione costante alla ricerca, allo sviluppo del pubblico e alla multidisciplinarità;
- la realizzazione di progetti culturali territoriali rivolti a comunità specifiche.
Dal 2015 al 2017 è riconosciuta dal MiBACT come organismo di produzione danza e vince il bando Funder35 di Fondazione Cariplo per il triennio 2017-2019. La Compagnia ha ricevuto un contributo dal Comune di Milano per l’attività continuativa nell’ambito dello spettacolo dal vivo per gli anni 2018, 2019 e 2020.
Nel 2012 partecipa a Islotes en Red, progetto finanziato dalla Comunità Europea, e produce lo spettacolo Io Sono Figlio.
Nel 2013 la compagnia presenta due+due=5 e Mi Sono Perso a Milano, primo spettacolo di teatro-canzone firmato da Marcello Gori, musicista e autore Sanpapié.
Il 2014 è dedicato a Della caduta, un passo di danza, un progetto di Lara Guidetti per la regia di Carmen Giordano.
Il triennio ministeriale 2015-2017 vede la compagnia impegnata su fronti diversi, da un lavoro “agile”come l’assolo Lei (2016, vincitore del Premio Sonia Bonacina 2017), a produzioni più impegnative come Ode all’olio (2015) o le opere Le Sacre du printemps e Histoire du soldat (2016 e 2017, prodotte per lo Stresa Festival), fino ai lavori site-specific: su tutti, En haut en bas (2015), prodotto per il Festival Torino e le Alpi, e Memoire. Storie di bellezza nascosta (2017), in collaborazione con il FAI; infine, la coproduzione internazionale Skies (2016, regia di João Garcia Miguel).
Nel frattempo nel 2015, presso il Teatro della Contraddizione, nasce il progetto di
spettacolo multisensoriale Balerhaus che replica con successo in molte piazze d’Italia e in Svizzera.
Nel 2018, la compagnia produce Amartés – Il viaggio di Caino, spettacolo selezionato da Next 2017/2018, Se una notte d’estate un viaggiatore… (performance site-specific commissionata dallo Stresa Festival), il progetto TWINS (due creazioni di giovani autori/danzatori della compagnia: Trans-Ferre a cura di Sofia Casprini e Martina Monaco, e Forlorn a cura di Matteo Sacco), Orfeo Reloaded (co-produzione con il festival Teatri del Cimone). Nello stesso anno la compagnia avvia il progetto A[1]BIT, in collaborazione con i Festival MilanOltre ed Exister e con DanceHaus+, che nel 2019 vince Next 2019/2020.
Sempre nel 2019 la Compagnia vince il bando Invasioni Contemporanee (grazie al quale realizza, in collaborazione con Orchestra Musica Manens, Tac-tus, un site-specific per Offida) e avvia il progetto Circolo Virtuoso presso il Circolo Cerizza di Milano, con il contributo di Fondazione Cariplo.
Da fine 2019 a inizio 2020 Lara Guidetti ha collaborato con la compagnia portoghese JGM per il debutto a Porto a gennaio 2020 della nuova co-produzione Sanpapié-JGM Um plano do labirinto. Da novembre 2020 Lara Guidetti è tornata in Portogallo per lavorare a una nuova co-produzione e a progetti internazionali in partnership tra le due compagnie. Ad agosto 2020 la rassegna Estate Sforzesca di Milano ha ospitato la prima del nuovo concerto-spettacolo C’era un cartello giallo con una scritta nera. Durante i mesi di lockdown, la compagnia si è impegnata a produrre contenuti digitali
in forma di brevi video della durata di circa 4’/5’ in occasione delle festività (Pasqua, 25 aprile, 1° Maggio, 2 Giugno), ha regalato ai propri iscritti alla newsletter la possibilità di accedere ai video integrali (per periodi limitati) di spettacoli passati e ha creato uno spazio gratuito online per tutti i propri allievi e per professionisti, appartenenti sia al teatro sia alla danza, dove offrire in media due incontri settimanali di training fisico e composizione coreografica.
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