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La Classe - un docupuppets per marionette e uomini

Cranpi
Regia: Fabiana Iacozzilli
Drammaturgia: Fabiana Iacozzilli con la collaborazione di Marta Meneghetti, Giada Parlanti, Emanuele Silvestri
Attori: Michela Aiello, Andrei Balan, Antonia D’Amore, Fabiana Iacozzilli, Francesco Meloni, Marta Meneghetti
Anno: 2018
Premi: In-Box 2019


Generi: Figura

Tags: teatro di figura, documentario, puppets, autobiografia.

Dal 1983 al 1988 io e altre trenta anime siamo stati gli alunni di una classe elementare in un istituto gestito da suore e che oggi ospita una casa per ferie. L’Istituto portava il nome di Suore di Carità. La nostra unica maestra, anche lei suora di carità, era Suor Lidia ed è morta più di vent’anni fa. A distanza di trent’anni ho deciso che avrei realizzato uno spettacolo a partire da quei ricordi e mi sono messa alla ricerca dei miei ex compagni, ritenendo indispensabile ricreare quella “comunità” con la quale ho condiviso l’esperienza in questione. Per iniziare a ricomporre i tasselli della “storia” li ho intervistati, ponendo loro domande molto semplici: “Com’era Suor Lidia?”; “Cosa ti ricordi di lei?”; “Ti ricordi cosa accadeva in classe?”; “Sei stato felice quando è morta?”. Parallelamente al lavoro sulle interviste Fiammetta Mandich ha realizzato dei fantocci/burattini a immagine dei miei compagni, per far interpretare loro gli episodi da noi vissuti tra i sei e i dieci anni di vita. Da questa prima fase d’elaborazione dei materiali è emerso lo spettacolo: un docupuppets fatto da pupazzi e da uomini, ma anche un rito collettivo in bilico tra La Classe morta di Kantor e I cannibali di Tabori in cui l’adulto rilegge i ricordi di un’infanzia vissuta nella paura di buscarcele, interpretati da pupazzi in mano a un misterioso deus ex machina. Questi ricordi/pezzi di legno, bambini ridotti a marionette, fantocci di gioventù morte, impotenti e manipolati come oggetti, si muovono senza pathos su dei tavolacci che ricordano banchi di scuola, tavoli da macello o tavoli operatori di qualche esperimento che fu. Nel silenzio dei loro passi, questi corpicini di legno si muovono in un Mondo-Suor Lidia che pure Dio abbassa lo sguardo quando la vede. Suor Lidia, unica presenza in carne ed ossa, figura viva di donna o uomo in mezzo a tutti questi oggetti, sfugge alla vista di pupazzi e pubblico. In questa riflessione sul senso profondo del ricordo i miei compagni mi hanno aiutato a trovare una rotta e, infine, a comprendere la natura del lavoro. La Classe ha trovato il suo vero significato nel momento in cui ho rinunciato a quello che volevo raccontare in origine e mi sono messa in ascolto della materia che stavo indagando. A quel punto è emersa una domanda, la domanda intorno alla quale lo stesso spettacolo s’interroga: “che cosa ci facciamo con il dolore?”; “cosa ogni essere umano è in grado di diventare a partire dal proprio dolore?” Dal vuoto allora è emerso il ricordo di una scena in cui Suor Lidia mi affida la regia di una piccola scena all’interno della recita per la festa della mamma. E decide, forse, insieme a me la mia vocazione. Dunque La classe è uno spettacolo che voleva parlare di ABUSI DI POTERE ma parla di VOCAZIONI. La mia e la sua. Uno spettacolo in cui tutti hanno ragione: sia quelli che dicono che nessuno guarisce dalla propria infanzia, sia quelli che dicono che tutto dipende da quello che ci facciamo con la nostra infanzia.

Altri crediti: collaborazione artistica Lorenzo Letizia, Tiziana Tomasulo, Lafabbrica

scene e marionette Fiammetta Mandich
luci Raffaella Vitiello
suono Hubert Westkemper
fonico Jacopo Ruben Dell’Abate
foto di scena Tiziana Tomasulo
consulenza Piergiorgio Solvi
produzione e comunicazione Giorgio Andriani/Antonino Pirillo

con il supporto di Residenza IDRA e Teatro Cantiere Florida/Elsinor nell'ambito del progetto CURA 2018 | e di Nuovo Cinema Palazzo | e di Nuovo Cinema Palazzo |e con il sostegno di Periferie Artistiche Centro di Residenza Multidisciplinare della Regione Lazio

Produzione: CrAnPi in coproduzione con Lafabbrica, Teatro Vascello, Carrozzerie | n.o.t

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Antonino Pirillo e Giorgio Andriani fondano nel 2015 Cranpi con lo scopo di ideare e produrre progetti culturali in collaborazione con enti pubblici e privati, operanti sul territorio nazionale e internazionale; promuovere la cultura teatrale in tutte le sue forme attraverso la produzione e la distribuzione di spettacoli di artisti-compagnie/autoriali, affermate e/o emergenti, con attenzione ai temi e ai linguaggi del contemporaneo, l’organizzazione di laboratori, seminari e mostre, l’ideazione di rassegne e festival.
Hanno prodotto diversi spettacoli di drammaturgia contemporanea: Una cosa enorme di Fabiana Iacozzilli in coproduzione con La Fabbrica dell’Attore-Teatro Vascello Centro di Produzione Teatrale, Fondazione Sipario Toscana-Centro di Produzione teatrale e Carrozzerie | n.o.t (debutto Biennale Teatro 2020); Il dolore di prima di Jo Lattari con Betti Pedrazzi, Arturo Cirillo, Valentina Picello e Paola Fresa per la regia di Mario Scandale, con Marche Teatro, Fondazione Sipario Toscana-Centro di Produzione teatrale e Sardegna Teatro (debutto Napoli Teatro Festival Italia 2020); con Teatro Vascello di Roma e Carrozzerie | n.o.t, La classe_un docupuppets per marionette e uomini di Fabiana Iacozzilli (UBU 2019: Vincitore miglior progetto sonoro – Hubert Westkemper; nomination per miglior spettacolo di teatro, migliore regia, miglior scenografia; Vincitore Premio della critica ANCT 2019; Vincitore in-Box 2019; debutto Romaeuropa Festival 2018).
Le produzioni del 2021 sono: Fake Folk di e con Andrea Cosentino e con Alessandra De Luca, Nexus, Lorenzo Lemme, Dario Aggioli in collaborazione con ALDES e Teatro Biblioteca Quarticciolo e con il sostegno di Teatro di Roma-Teatro Nazionale (debutto La corte ospitale 2021); Ça ne résonne pas / Ça résonne trop di Secteur in.Verso in coproduzione con 369gradi, Secteur in.Verso e Romaeuropa Festival con il sostegno di Teatro Biblioteca Quarticciolo, Carrozzerie | n.o.t, Théâtre La Villette, CNDC d’Angers, Studio Lab de La Ménagerie de Verre e École Normale Supérieure de Paris (debutto Romaeuropa Festival 2021); Parlami Terra (Vincitore del bando In Viva Voce di Atcl Lazio) ideato e diretto da Federica Migliotti in coproduzione con Compagnia TeatroViola (debutto Festival Contemporaneo Futuro 2021 di Fabrizio Pallara/Teatro di Roma).
Dal 2019 insegnano comunicazione e produzione teatrale presso l’Accademia Cassiopea di Roma.
Dal 2021 l’attività di Cranpi è sostenuta dal Ministero della Cultura.
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