Regia: Carola Minincleri Colussi
Drammaturgia: Carola Minincleri Colussi
Attori: Anna Novello
Altri crediti: Luci e musiche di Enrico Tavella
Parolechiave: vita, morte, femminilità, identità, radici
Produzione: Farmacia Zooè
Anno di produzione: 2017
Genere: Prosa
Quant'è più forte la vita della morte
L’improvvisa morte di Filippo, figlio di Albina, marito di Giuseppina e padre di Amelia e Teresa,
influenza ogni successivo giorno delle loro vite. E’ un lutto che svela la fragilità di un universo
femminile dominato alla radice da un senso d’assenza, di mancanza, d’instabilità e d’inibizione, di
fronte a cui ognuno dei personaggi propone la propria risposta. A partire da Albina, mater dolorosa
rifugiatasi nel buio della pazzia e incastrata come un disco rotto nel giorno che le ha portato via il
foglio, attraverso le vicende della vedova Giuseppina, il cui sguardo nostalgico è rivolto soltanto al
passato, della figlia maggiore, Amelia, accecata dalla rabbia e offesa dall’ ingiustizia, e della figlia
minore, la pittrice Teresa, la cui arte condurrà ad una prima esperienza di rivelazione e infine a una
possibile rinascita, la famiglia s’incammina in una graduale riemersione dal buio, in un’inesorabile
risalita dalla morte alla vita.
Una ricerca a partire da molteplici sfumature di femminilità, una storia vera, e una possibile
metafora dell’evoluzione dello sguardo femminile contemporaneo su stesso, passo dopo passo,
ascoltando le infinite risposte alla domanda “chi sono?”.
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