Regia: Flavio Cortellazzi
Drammaturgia: Teatro Magro
Attori: Elia Grassi
Altri crediti: Scenografie, musiche, costumi | Teatro Magro Video | Roberto Pavani, Matteo Codognola Allestimento tecnico | Zero Beat Grafica | Barbara Rondini Consulenza scientifica | Alkémica Cooperativa Sociale ONLUS con il contributo di | Fondazione Cariplo in collaborazione con | Zero Beat, Pantacon, FattidiCultura
Parolechiave: Astronomia, Scienza, Infinito, Buco nero, Stelle
Produzione: Pantacon
Anno di produzione: 2018
Genere: Teatroragazzi (8-16) Prosa
Nell’universo sono emersi molti fenomeni affascinanti: mostruosi buchi neri del peso di un miliardo di soli che mangiano le stelle e vomitano getti di gas; stelle di neutroni che ruotano su se stesse mille volte al secondo, la cui materia è compressa a un miliardo di tonnellate per centimetro cubo; particelle subatomiche così inafferrabili che potrebbero penetrare anni luce di piombo solido; onde gravitazionali il cui flebile passaggio non lascia alcuna impronta percettibile.
Un punto microscopico brilla, poi un altro, poi un altro: è l’impercettibile, è l’enorme. Questo lumicino è un focolare, una stella, un sole, un universo; ma questo universo è niente. Ogni numero è zero di fronte all’infinito.
L’inaccessibile unito all’impenetrabile, l’impenetrabile unito all’inesplicabile, l’inesplicabile unito all’incommensurabile: questo è il cielo.
In un universo infinito, qualsiasi cosa possa essere immaginata potrebbe esistere da qualche parte. Nulla-Tutto si crea, si distrugge, si trasforma.
Di fronte al mare stupito dallo stupore.
Io.
Un universo di atomi.
Un atomo nell’universo.
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