Regia: Michelangelo Bellani
Drammaturgia: Caroline Baglioni, Michelangelo Bellani
Attori: Caroline Baglioni
Altri crediti: Spettacolo Vincitore Premio Museo Cervi 2022 Vincitore Bando Visionari Kilowatt Festival 2019 luce Gianni Staropoli suono Valerio Di Loreto supervisione tecnica Luca Giovagnoli sguardo coreografico Lucia Guarino collaborazione artistica Marianna Masciolini
Parolechiave: padre,figlia,Edipo,complesso di telemaco
Produzione: Caroline Baglioni/Michelangelo Bellani
Anno di produzione: 2018
Genere: Prosa
Una giovane donna e una storia da incidere. Incidere nella memoria o ri-creare nell’immaginazione. Davanti agli occhi un quadro, un uomo di sessant’anni e sessant’anni di un uomo che ha avuto un’amnesia temporanea e vive in un camper. In mezzo sette anni di distanza e un’epoca del rancore. È la voce sola della giovane donna a incidere, a comporre il dialogo, a prefigurare il ricordo di un vissuto o soltanto l’illusione che un giorno tutto possa accadere davvero. Una storia inventata a tutti gli effetti anche se qualcuno, con la cura dello sguardo, potrebbe percepire in filigrana un’eco distorta e lontana proveniente dal vecchio Edipo a Colono Sofocleo: l’eroe della cattiva sorte, il “supplice che porta salvezza” scacciato e maledetto che vaga cieco e ramingo accompagnato dalla figlia Antigone.
Una storia da decodificare. Da ricomporre con gli oggetti in lontananza nel tratteggio surreale del sogno e della memoria. Una storia sotterranea da portare alla luce.
Solo alla fine si esce allo scoperto. All’aperto di un bosco sacro che non è un bosco, ma un parco di periferia e che di sacro ha forse solo l’abbandono.
E come nel “posto delle fragole” di Bergman, lo specchio della memoria diviene un’esperienza di autenticità in cui la riconciliazione avviene per vie impensate e inadatte. Perdonare. Perdonarsi. Nascere. Al tramonto. In Occidente.
Informazione riservata agli Organizzatori
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