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EDMUND III

Compagnia Teatrale Effige

Genere Prosa Figura Performance
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Regia: Francesco Nappi

Drammaturgia: Raymond FitzSimons

Attori: Andrea Vassili Bnevento, Federica Amendola.

Altri crediti:

Parolechiave: Shakespeare, Dramma

Produzione: Compagnia teatrale Effige

Anno di produzione: 2018

Genere: Prosa Figura Performance

• Direzione: Francesco Nappi
• Interpretazione: Andrea Vassili Benevento e Federica
Amendola
• Scenografia: Daniela Poli
• Illuminazione e Suono: Paolo Nutile
• Fotografia, vídeo e grafica: Emanuele Nutile, Paolo Nutile,
Núria Bentoldrà
• Sottotitoli: Sara Sandino

Sinossi:
Nella Londra d’inizio 800 tra misere locande e teatrini di provincia, un uomo ambisce a divenire il più grande interprete mai esistito. E’ Edmund Kean, il più illustre attore shakespeariano di tutti i tempi, che si racconta nel suo ultimo anno di vita, a soli 44 anni.
In preda ad una malattia che l’ha compromesso fisicamente e mentalmente, l’attore si racconterà attraverso un monologo che farà rivivere i fantasmi celati nei meandri della sua mente. Spettri che faranno di sua moglie la vittima sacrificale delle sue ambizioni.
Dalla sua mente in rovina fuori controllo prenderà corpo il racconto della sua vita, attraverso i più rappresentativi protagonisti delle tragedie shakespeariane – da Amleto a Riccardo III a Shylock – e dalle sue ossessioni, alternando impeti di pazzia, ironia e profondo sconforto sulla propria esistenza.

Note sullo Spettacolo:
Nel 2018 fu rappresentato in scena per la prima volta nella città di Barcellona Edmund III, dramma ispirato al racconto di Raymond FitzSimons e dalla raffigurazione “Edmund Kean” del Globe Theatre di Roma. L’ispirazione è stata iniziale, lo spettacolo di fatto è cambiato radicalmente tanto nel testo che nella messa in scena. Si volle rappresentare Edmund all’interno d’uno spazio metafisico: la sua mente, rappresentata da un cubo luminoso all’interno del quale si svologono le sue visioni, e dal quale l’uscita gli è preclusa. L’unico personaggio che ne ha accesso è la moglie Mary, che rappresenta la sua unica via di salvazione, fino al momento della totale disfatta. Il personaggio, in preda alla pazzia, iniza a mescolare la propria vita con il teatro, quel che ne esce è una personalità che non si differenzia dai personaggi che interpreta. Tutti i più iconici interpreti shakespeariani vivranno, attraverso i loro monologhi più rappresentativi, la vita di Edmund. Ogni stato d’animo o avvenimento della sua vita richiamerà il monologo dell’inteprete più coerente per rappresentare tale sentimento. La vita del grande istrione perciò verrà disegnata dagli stessi drammi del poeta inglese.
Il fulcro dello spettacolo sono le visioni di Edmund, oramai isolato dalla realtà, il pubblico non esiste, lo spettacolo si svolge a 360°, mettendo in scena tutte le personalità che nel personaggio risiedono.
La durata dello spettacolo è di 75 min, la scenografia minimalista, il lavoro attoriale massimo; il risultato è stato apprezzato da autorevoli critici shakespeariani, la messa in scena: in continua crescita!

Informazione riservata agli Organizzatori

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