Cookie
Questo sito si serve dei cookie di Youtube, Vimeo e Bunny.net per la visualizzazione dei video. Se prosegui la navigazione acconsenti all'utilizzo dei cookie. Leggi la nostra informativa estesa sull’uso dei cookie. Chiudendo questo box ne accetti l'utilizzo.

2x2 GENTILUOMINI

Ctrl+Alt+Canc
Regia: Alessandro Paschitto
Drammaturgia: Alessandro Paschitto (riscrivendo “I due gentiluomini di Verona” di William Shakespeare)
Attori: Gianluca Cangiano, Claudio Fidia, Giulia Musciacco, Laura Pagliara, Alessandro Paschitto, Federica Pirone
Anno: 2017


Generi: Teatroragazzi, Prosa

Tags: geometria, desiderio, forme, colori, shakespeare

Sin dal titolo dell’opera la sua ascendenza è dichiarata: essa è una riscrittura, un’opera nuova che tuttavia non misconosce le sue origini. “I due gentiluomini di Verona” troneggianti nel titolo originario, fuochi drammaturgici primari, non divengono semplicemente quattro, includendo dunque anche i due complementari personaggi femminili, bensì 2x2, in quanto costituenti un quadrangolo, una rete di relazioni i cui sviluppi vengono studiati “more geometrico” in un linguaggio a cavallo tra matematica e psicanalisi. Forme e colori sono i principali tratti distintivi: quattro solidi geometrici sono i soli elementi scenografici, ciascuno di un colore differente (un cilindro rosso, un parallelepipedo verde a base quadrata, un prisma giallo a base triangolare, un prisma blu pentagonale in base). Ciascun gentiluomo è metaforicamente associato a un solido specifico, del quale eredità nel costume (stilizzato) e il corrispondente colore (analogamente tutti gli altri elementi sono abitati da metafore numerico-combinatorie: incomprensibili lettere amorose divengono cubi di Rubik, triangoli isosceli metronomi per serenate e sfere rosse stanno per ritratti di donna). Ciascun gentiluomo reca inoltre al dito un anello (per ragioni connesse all’intreccio) della medesima forma del proprio solido corrispondente. 2x2 solidi, 2x2 colori, 2x2 anelli e 2x2 gentiluomini. La natura dichiaratamente analogica e non naturalistica dell’allestimento sposa (in modo coerente con l’immaginaria geometria delle passioni) una grammatica di movimento scenico che non nasconde una somiglianza familiare (nonché umoristica) con l'immaginario del '900 (Mejerchol'd e la sua biomeccanica teatrale, il mimo corporeo à la Decroux-Lecoq). Non trascurabile l’immediatezza tematica racchiusa nell’intreccio (sostanzialmente un sistema di tradimenti, innanzitutto tra due vecchi amici) e istanziata nel titolo dalla parola “Gentiluomini” giustapposta al “2x2”. Non più effigie atavica di una presunta nobiltà (materiale e spirituale), essa simboleggia ora ciò che significhi per un giovane, in balia delle turbolenze emotive, trovare una forma e diventare adulto. In sostanza, gli interrogativi attorno a cui l’opera traccia un perimetro vogliono essere quelli radicati a fondo nei tranelli che la comunicazione, per sua natura tende a tutti gli individui: conosco il mio desiderio? In che rapporto sta il mio desiderio con quello del mio prossimo? In che consiste amare qualcuno? Come si può esserne certi? Che accadrebbe se due amici di vecchissima data, Proteo e Valentino, desiderassero ciascuno l’oggetto del desiderio dell’altro? Quando il desiderio, nella sua costitutiva intermittenza, conduce l'individuo a percorrere strade senza ritorno che accade?

È bene specificare inoltre che l'allestimento rispetta pienamente il requisito di trasversale comunicabilità: esso è pensato per rivolgersi a qualunque spettatore, bambino, adulto, adolescente che sia, in quanto nessuna conoscenza pregressa è necessaria.

Altri crediti: costumi | Federica Pirone
grafica e scene | Luca Serafino
musiche originali | Mario Autore
audio e luci | Fabio Faliero

Contatti e info:
Alessandro Paschitto
• 3803775387
• ale.paschitto@gmail.com

Produzione: Autoprodotto (con il sostegno del TRAM Teatro Ricerca Arte Musica)

Per visualizzare il video integrale devi essere registrato come operatore o teatro e aver eseguito l'accesso.

Non è stata caricata nessuna recensione

Per visualizzare la scheda tecnica devi essere registrato come operatore o teatro e aver eseguito l'accesso.

Ctrl+Alt+Canc è un gruppo teatrale nato nel 2020 che fa della ricerca sul linguaggio - praticata nello specifico della scrittura e della proposta scenica - una forma di conoscenza, spaziando dal teatro alla performance. La messa in discussione del linguaggio teatrale e delle sue modalità di fruizione, lo spostamento dell'attenzione sulle facoltà percettive e immaginative degli spettatori, la ricerca di un dialogo vero e di una nuova concretezza dell'azione scenica sono i punti cardinali. Se non hai capito nulla tranquillo anche noi ci stiamo capendo poco

Gruppo teatrale nato nel 2020. Vincono per due volte il Premio Leo de Berardinis e sono prodotti dal Teatro di Napoli - Teatro Nazionale con i progetti Omissis (2022) e Opera Didascalica (2021), con quest'ultimo entrano nella Selezione In-Box 2022, vincono il bando nazionale Call from the aisle 2020, della menzione speciale alla Borsa Teatrale Anna Pancirolli 2020. Entrano della Shortlist di Forever Young 2024 - La Corte Ospitale e sono semifinalisti al Premio Cantiere Risonanze 2024 e al Premio Scenario 2023 con il progetto Vita di San Genesio, con cui vincono poi il Bando Migramenti 2023. Con il progetto Afànisi sono vincitori del Premio della Giuria Critica a Direction Under 30, selezionati all’interno del Dossier Risonanze 2024, vincitori del bando L'Italia dei Visionari - Kilowatt Festival 2023, vincitori Up to You 2023, vincitori Odiolestate 2022 (Carrozzerie n.o.t.), vincono il bando Intercettazioni - Circuito Claps, sono finalisti Intransito 2023, semifinalisti al Premio Dante Cappelletti 2022 e al Premio Scenario 2021 e finalisti al bando Verso Sud. Sono finalisti al Premio PimOff 2021 e al Risonanze Network con il progetto Mastroianni.

Il gruppo è composto da Alessandro Paschitto (regista diplomato Paolo Grassi 2021, autore menzione speciale Hystrio 2022 e selezionato da Lucia Calamaro per Scritture 2022), Raimonda Maraviglia (attrice e formatrice / Programa de Técnica Meisner de JGC Barcelona, finalista Hystrio alla Vocazione 2019) e Francesco Roccasecca (attore diplomato al Teatro Stabile di Napoli, finalista Premio Le Maschere del Teatro Italiano 2019)
Condividi