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PFF Piano Forte Forte - Trisonata per corpo femminile e pianoforte

Cidda-Infuso

Genere Prosa Teatro-danza Performance
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Regia: VALENTINO INFUSO

Drammaturgia: VALENTINO INFUSO

Attori: Valentina Cidda

Altri crediti: Valentina Cidda_ produzione musiche originali

Parolechiave: monologo al pianoforte, corpo, inferno, trasmutazione, guarigione

Produzione: Cidda Infuso

Anno di produzione: 2017

Genere: Prosa Teatro-danza Performance

PFF (pronunciato onomatopeicamente con la f prolungata) è un soffio capace di far vibrare le viscere, un sospiro, una risata che trascina lontano, un rantolo, uno sfogo, un sorriso, un peto, un lamento, un sollievo; è racconto di donna, il racconto di un essere umano, è la storia di una vita o di tante vite.
PFF è una favola oscura, tenera, ironica, spietata, sanguigna. Una favola che prende vita in parole, musiche e movimento.
In scena una donna e un pianoforte ma, dall'invisibile, personaggi evocati e plasmati con note, parole, gesti e silenzi. Un'opera in cui corpo, parola e musica, composta appositamente ed eseguita dal vivo dall’attrice e performer stessa, vanno a creare una tela fisica e narrativa dalle innumerevoli sfumature.
La musica del pianoforte è il filo teso di un racconto fatto di ombre evanescenti tra memorie e fantasie, è un sussurro sagace che accompagna; il corpo è il canto sottile che insinua un grido silente frammentato, è la voce vorace di un monito segreto.
PFF è uno spettacolo teatrale, un assolo per corpo femminile e pianoforte, un concerto, una favola nera, un racconto alchemico, uno sberleffo di ironia e amara comicità.
Tre sonate, tre atti, come altrettante fasi dell'esistenza tese a una possibile trasformazione di stato, prove da superare verso un processo di guarigione.
E’ un viaggio dell’essere umano, fra le tre fasi di trasformazione dell’individuo. Nella prima sonata si vanno ad installare i “germi” dell’inferno successivo, rappresentato nella seconda sonata, mentre la terza è una guarigione.
Sonata Prima: le origini del male
(La nascita, l'infanzia e i momenti salienti in cui si fissano quei germi, nel bene e nel male, che porteranno l'individuo ad essere quel che crede -o che gli hanno fatto credere- di essere, la prima violenza, la vergogna, le bugie, le assenze...)
Sonata Seconda: l'ostinato inferno.
(Le situazioni, le persone, le dinamiche che l'individuo si crea a seguito del primo germe di dolore, richiama a sé, ripete all'infinito, in un processo perpetuo di ritorno alla stessa radice di sofferenza; l'ingenua speranza, la reiterazione di uno schema come a dire che siamo noi la ragione prima di ciò che ci accade e dei “mostri” che ci tormentano, l'inferno, appunto, che si attraversa ostinatamente.)
Sonata Terza: trasmutazione e guarigione.
(L’inferno come prova per trasmutare, ossia cambiare il proprio stato essenziale, svilupparlo, trasformarlo al fine di espandere il proprio essere, una via da trascendere perché si apprenda la verità di quello che si è e a cui si è chiamati, e liberarsi infine dalla propria limitata condizione, verso una nuova prova, un nuovo sviluppo, la liberazione, la guarigione, la riconquista dell'appartenenza a sé…).

Per visualizzare il video integrale devi essere registrato come operatore o teatro e aver eseguito l'accesso.

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