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Lucifer

industria indipendente

Genere Teatro-danza Performance Altro
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Regia: Erika Z. Galli, Martina Ruggeri (Industria Indipendente)

Drammaturgia: Erika Z. Galli, Martina Ruggeri (Industria Indipendente)

Attori: PierGiuseppe Di Tanno, Lady Maru

Altri crediti: Musiche originali Lady Maru luci/video Daniele Spanò e Luca Brinchi maschera Tiziano Fario una produzione Industria Indipendente co-produzione Carrozzerie N.O.T. residenze Armunia, Città del Teatro (Cascina), Corsia Of (Perugia), Angelo Mai (Roma) in collaborazione con Short Theatre

Parolechiave: west, eggs, techno, hardcore, solitude

Produzione: Industria Indipendente

Anno di produzione: 2017

Genere: Teatro-danza Performance Altro

Uno spazio bianco delimitato a destra da un appendiabiti, dei flightcase rossi su cui sono poggiati flaconi di alcool, una maschera diabolica, una mazza da baseball, una palla, alcuni pupazzi; a sinistra la consolle di Lady Maru. Una "cameretta" al cui interno si muove Lucifer, creatura irrequieta, seducente, crudele e innocente al tempo stesso, terribilmente sola, che prende vita dalla performance eccezionale di PierGiuseppe Di Tanno. Recluso in questo perimetro rosso e bianco, Lucifer inscena il proprio dramma solitario incentrato nella manipolazione di un (s)oggetto impossibilitato a farsi tale: l’uovo, la cui perfezione è simbolo ancestrale della Vita.
Nel tentativo capriccioso di generare qualcosa che è già abortito, Lucifer intesse una drammaturgia di azioni, linguaggi e segni che si sommano in un crescendo destinato all’esplosione nichilista: danza, medita, prega, ingaggia gare di forza fisica, gioca a palla con il mondo, crea universi fittizi agiti solamente dal suo desiderio.
Il corpo di Lucifer – un corpo allenato, potente, ammaliatore, ribelle – si muove e agisce immerso in una scena bianca. Lì si innesta il testo, uno slang-west che mescola lingue antiche e inglese moderno, e l’aria si riempie del respiro di bpm ad alta frequenza di Lady Maru. Una frequenza che aumenta fino ad arrivare alla ripetizione convulsa della musica techno e hardcore, una musica sovrumana che potrebbe suonare all’infinito quello che le mani umane non potrebbero mai replicare allo stesso modo. Dalle mani di Lady Maru compaiono le uova, questi piccoli esseri perfetti, queste cellule embrionali femminili, i Chickenshit attraverso cui Lucifer compie dei passi verso una conoscenza che gli ac- cade contro. Lucifer è incarnazione di un fallimento, di chi compie una rivolta contro un ordine precostituito, di chi corrompe interrompendo l’azione drammatica per mostrare un’altra Verità e disgregarla al fine di permetterne una nuova ricomposizione che comprende gli stessi pezzi ma riassemblati. In questo senso le interpretazioni letterarie e delle sacre scritture hanno proposto questa figura come una sorta di catalizzatore, di cerniera - Lucifer è un provocatore di inciampi, è colui che provoca cadute a catena fino a portare il primo essere umano ad essere quello che è: in terra più che in terra. La storia rivela un altro elemento fondamentale, che ci sembra necessario rispetto al nostro qui e ora: attraverso questa figura ci è ricordata la possibilità e l’urgenza di una responsabilità per ogni essere umano, ovvero il prendere una posizione, dover assolutamente scegliere, quella che Emil Cioran chiama “condanna”. GO WEST LUCIFER GO! Il Lucifer evocato da Industria Indipendente corre verso ovest, continua a correre verso quel polo geografico che racchiude una sorta di maledizione etimologica, contenuta nello sforzo di avvicinarsi a dove il sole si spegne, su questa terra promessa in terra che ha distrutto ogni remota possibilità di essere un secondo Eden.

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