Cookie
Questo sito si serve dei cookie di Youtube, Vimeo e Bunny.net per la visualizzazione dei video. Se prosegui la navigazione acconsenti all'utilizzo dei cookie. Leggi la nostra informativa estesa sull’uso dei cookie. Chiudendo questo box ne accetti l'utilizzo.
Questo sito si serve dei cookie di Youtube, Vimeo e Bunny.net per la visualizzazione dei video. Se prosegui la navigazione acconsenti all'utilizzo dei cookie. Leggi la nostra informativa estesa sull’uso dei cookie. Chiudendo questo box ne accetti l'utilizzo.
VOCIfonie – concerto per quasi voce sola a sud dell’anima
di e con Antonello Cassinotti
inserti video Fabia Molteni / N!03
a cura di delleAli
Vocalità che si fa teatro, teatro che si fa danza, musica.
In scena un attore – Antonello Cassinotti – e la sua NUDA voce:
una sequenza di tableaux vocali, canto armonico, kargiraa, xoomij, sovracuti e altri timbri e tecniche come veicoli possibili per liberare la voce da sterili convenzioni; suoni vocali che non danno retta alle leggi dell’armonia e incarnano la nostra animalità, la nostra misteriosa interiorità, quella che si trova a sud dell’anima … quel sud che è infanzia e primordio … urgenza. Uno spettacolo del nulla dove il teatro è prima del teatro e dopo qualsiasi tentativo di raccontare qualcosa, tentando di esprimere l’inesprimibile. Uno spettacolo di natura astratta di danza vocale dove la drammaturgia del non senso si fa senso in un percorso creativo. Ogni scena è un titolo, l’insieme forse è solo un concerto, arricchito da una teatralità che concede pochi ammiccamenti e ai più sensibili forse qualche chiave di lettura.
voci senza parole per un cabaret surreale e per una poesia senza scrupoli,
voce senza voce che si libera in danza in un intervallo surreale e gioioso,
voce che da voce alle parole /poesia ridefinendole in termini sonori cercando di trasformarle in poesia del Fare
e per finire …
una piccola istallazione che attraverso un ironico gioco sonoro manda in cortocircuito i sensi con ritmo e vibrazione
Stiamo a sentire … e alla fine danzare
Frequentare la voce in quelle divagazioni timbriche dove è il corpo “dentro” che suona e danza e che forse permette una comunicazione più diretta al sensibile umano. All’udire un canto o una voce, la nostra risposta è totale, biologica, emotiva, mentale e spirituale perché la sua risonanza nasce dall’unicità di corpo, mente e spirito.
Seguendo le orme di alcuni grandi maestri (Antonin Artaud, Demetrio Stratos, Roy Hart, Sainkho Namtchylak, Phil Minton, Jaap Blonk, Luigi Pasotelli…) sto tentando di ripercorrere la loro strada, d’altronde credo che sia valido il detto: CHI (RI)CERCA (RI)TROVA. (Antonello Cassinotti)
di e con Antonello Cassinotti
inserti video Fabia Molteni / N!03
a cura di delleAli
Vocalità che si fa teatro, teatro che si fa danza, musica.
In scena un attore – Antonello Cassinotti – e la sua NUDA voce:
una sequenza di tableaux vocali, canto armonico, kargiraa, xoomij, sovracuti e altri timbri e tecniche come veicoli possibili per liberare la voce da sterili convenzioni; suoni vocali che non danno retta alle leggi dell’armonia e incarnano la nostra animalità, la nostra misteriosa interiorità, quella che si trova a sud dell’anima … quel sud che è infanzia e primordio … urgenza. Uno spettacolo del nulla dove il teatro è prima del teatro e dopo qualsiasi tentativo di raccontare qualcosa, tentando di esprimere l’inesprimibile. Uno spettacolo di natura astratta di danza vocale dove la drammaturgia del non senso si fa senso in un percorso creativo. Ogni scena è un titolo, l’insieme forse è solo un concerto, arricchito da una teatralità che concede pochi ammiccamenti e ai più sensibili forse qualche chiave di lettura.
voci senza parole per un cabaret surreale e per una poesia senza scrupoli,
voce senza voce che si libera in danza in un intervallo surreale e gioioso,
voce che da voce alle parole /poesia ridefinendole in termini sonori cercando di trasformarle in poesia del Fare
e per finire …
una piccola istallazione che attraverso un ironico gioco sonoro manda in cortocircuito i sensi con ritmo e vibrazione
Stiamo a sentire … e alla fine danzare
Frequentare la voce in quelle divagazioni timbriche dove è il corpo “dentro” che suona e danza e che forse permette una comunicazione più diretta al sensibile umano. All’udire un canto o una voce, la nostra risposta è totale, biologica, emotiva, mentale e spirituale perché la sua risonanza nasce dall’unicità di corpo, mente e spirito.
Seguendo le orme di alcuni grandi maestri (Antonin Artaud, Demetrio Stratos, Roy Hart, Sainkho Namtchylak, Phil Minton, Jaap Blonk, Luigi Pasotelli…) sto tentando di ripercorrere la loro strada, d’altronde credo che sia valido il detto: CHI (RI)CERCA (RI)TROVA. (Antonello Cassinotti)
Per visualizzare il video integrale devi essere registrato come operatore o teatro e aver eseguito l'accesso.
Non è stata caricata nessuna recensione
Per visualizzare la scheda tecnica devi essere registrato come operatore o teatro e aver eseguito l'accesso.
Compagnia di produzione dal 1996, delleAli è Residenza Teatrale diffusa del vimercatese (MB) dal 2008. delleAli ha saputo tessere relazioni forti con le amministrazioni pubbliche, le realtà associative, le scuole e i singoli cittadini in un processo di coprogettazione culturale di tipo sartoriale. Oltre a produzioni di teatro di ricerca e per l'infanzia, svolge attività di insegnamento, di promozione alla lettura, progetti di teatro sociale e di comunità, programma rassegne di teatro e festival. Ha sede dal 2017 nell’exFilanda di Sulbiate (MB) recuperata come bene pubblico e gestita da soggetti provenienti da diversi settori (making, lavoro, sociale, arte) che promuovono l’incontro e la contaminazione tra linguaggi diversi. delleAli è socia di ETRE network di residenze teatrali, C.Re.S.Co coordinamento della scena contemporanea italiana, Assitej-Italia network di teatro per l’infanzia e IETM network internazionale per le arti performative contemporanee.