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'o Princepino

Gruppo della creta
Regia: Cristiano Demurtas
Drammaturgia: Aniello Nigro
Attori: Alessio Esposito, Amedeo Monda
Anno: 2017


Generi: Prosa
Prima che venisse pensato come testo,'o Princepino è stato concepito come uno spartito musicale. Una composizione teatrale che considera ogni parola, ogni sillaba, come unanota da vibrare. Il lavoro del drammaturgo, durante la stesura finale del copione, è stato concertato insieme agli altri componenti del progetto, regista, attori e musicisti, come se questi fossero, insieme all'autore, elementi di un'orchestra. Il lavoro è stato svolto sui significanti, prima ancora che sui significati, cercando di lasciare la ricerca di questi ultimi direttamente alpubblico dell'esibizione. L’opera è resa come una scena universale, davanti alla quale ognuno può riconoscersi con la propria esperienza, scavando e ricercando il senso a diversi livelli di profondità, facendosi guidare dalle proprie sensazioni. In questo senso, lo spettacolo è didattico, perché mette lo spettatore davanti ad uno specchio esistenziale, che riflette sì l’esperienza dell’osservatore, ma nello stesso tempo scuote dal punto di vista sensoriale la coscienza di chi guarda, accompagnando lospettatore verso una disposizione di ascolto vicina all’auto-analisi. Non c'è soluzione, nonci sono risposte, nel contempo, però, ci sono molte domande, che chi assiste alla messinscena può portare in dote ai suoi più intimi ragionamenti. Questi interrogativi chiederanno a Ninno, il nostro protagonista, di trovare risposta. È forse una delle cose più difficili quella di saper leggere la libreria del nostro essere, nonostante si possa dire che i punti in comune tra le varie esistenze possano sembrare molti. La difficoltà insita in questo compito è data forse dauna implicita tendenza alla solitudine, dal fatto che il nostro è il mondo della dimenticanza, della fugacità, delle monadi in cui siamo isolati. È da questo pensiero che nasce la necessità di cercare

costantemente la semplicità e l'essenzialità dell'essere bambino, per trovare quei punti che ci aiutano nella comprensione di noi stessi, nella ricerca verso la condivisione.

Altri crediti: musiche: Enea Chisci (musiche non protette SIAE)
costumi: Giulia Barcaroli
scene: Bruna Sdao
aiuto regia: Gabriele Merlini
organizzazione: Sara Papini
distribuzione: Theatron 2.0
progetto fotografico: Selena Franceschi

Produzione: Gruppo della creta

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Il Gruppo della Creta è composto da giovani attori uniti per costruire un teatro collaborativo dove le abilità di ogni uno possano sostenere il lavoro di tutti. Fuori dagli schemi del teatro ufficiale, più vicini alla cooperativa e al teatro indipendente i membri del Gruppo credono in un teatro di ricerca che si basa sul lavoro di palco scenico e sulla ricerca di nuovi format e modalità per creare un dialogo diretto con il pubblico.I membri, tutti diplomati presso la Nuova Accademia Internazionale di Arte Drammatica del Teatro Quirinetta di Roma, con la direzione artistica di Alvaro Piccardi e la presidenza di Antonio Calenda. Tra gli insegnanti Giancarlo Sammartano, Sergio Basile, Luca Lazzareschi, Annabella Cerliani, Ugo Maria Morosi, Alberto Sironi, Graziano Piazza, Ugo Pagliai, Rosa Masciopinto, Giuseppe Rocca, Alessandro Fabrizi (voce, metodo Linklater), Raffella Misiti (canto), Stefano Marcucci (canto), Ivan Truol (danza e movimento), Jacqueline Bulnes (danza e movimento). Hanno partecipato a saggi-spettacolo con Gabriele Lavia, Alvaro Piccardi, Giancarlo Sammartano e Jacqueline Bulnes.

Durante il corso di studi hanno preso parte a laboratori di teatro sociale, lavorando con i carcerati di Rebibbia, con la supervisione di Laura Andreini e Valentina Esposito, e con i ragazzi del teatro patologico, con la supervisione di Dario D’Ambrosi e Mauro Cardinali.

Il nome del gruppo si ispira ad un esercizio che Vittorio Gassman faceva fare ai suoi allievi con la creta e per le doti di questo materiale malleabile che, se bagnato, può cambiare forma, trasformandosi e trasformandosi ancora, finché cotto non manterrà la sua forma immutabile. Così i giovani attori si rifanno a questa immagine per l’idea del proprio teatro, ancora da scoprire, da modellare e da fare e disfare senza mai cristallizzarsi in una forma convenzionale.

Componenti: Jacopo Cinque, Cristiano Demurtas, Alessandro Di Murro, Alessio Esposito, Pamela Massi, Giulia Modica, Laura Pannia, Lida Ricci, Bruna Sdao.
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