A.M.O.R.E. Distruzioni per l'uso

Regia: Marianna Esposito

Drammaturgia:

Attori: Aldo Bianco Marianna Esposito Federico Mangione

Altri crediti:

Parolechiave:

Produzione:

Anno di produzione: 2012

Genere:

Un divertissement, ma fino a un certo punto.
Per guardare l’amore con leggerezza.

Uno studio sulle differenze tra uomo e donna,
sulla coppia, le eterne incomprensioni,
l’innamorarsi del sé stesso che si vede
nell’altro.

Dove gli attori fanno gli attori che fanno
i personaggi e discutono sui personaggi e
l’amore è sempre lì, il principale argomento.
Su cui nessuno capisce assolutamente nulla.
Da cui si lascia trasportare, senza capire
perché.

Che si osserva finire, senza capire perché.
Metodologia di lavoro

Per costruire lo spettacolo tutta la compagnia
ha svolto ricerche, attraverso lo studio di molti
libri, dai romanzi, ai saggi di psicologia,
ai libri satirici sull’argomento. Lo scopo vuole
essere una ricerca sulla coppia.
Sulle dinamiche che la fanno estinguere lentamente,
senza che si riesca ad identificare “l’inizio
della fine”: un viaggio attraverso i luoghi
comuni e non comuni di uomini e donne, sia
da un punto di vista ironico e leggero, sia
da un punto di vista amaro.

Il punto di partenza sono state molteplici
improvvisazioni di stampo realistico, su circostanza
data, per poi andare a creare, una volta
raggiunto il tessuto narrativo desiderato, un
linguaggio metaforico, composto da evoluzioni, voli,
carta che si scrive e si straccia, copione
che si crea e da vita a inaspettati risvolti.

Gli attori sono doppi personaggi: sono attori
che interpretano attori che interpretano personaggi
in uno spettacolo sull’amore. Lavorando sullo
spettacolo emergono contrasti, diffidenze, scontri
e incontri. Alla fine di tutto, ancora, ci
si domanda perché e forse non ci si riesce a
dare una risposta.