Regia: FERRANTE/DE GRANDI
Drammaturgia: MICAELA DE GRANDI E VALENTINA FERRANTE
Attori: Elisabetta Anfuso, Giovanna Criscuolo, Micaela De Grandi, Valentina Ferrante, Laura Giordani e la partecipazione della sessuologa Susanna Basile
Altri crediti: Musiche e paesaggi sonori: Luca Mauceri Canzoni scritte ed interpretate da Betta Costumi: Nunzia Capano Aiutoregia: Raniela Ragonese
Parolechiave: FEMMINICIDIO, SOCIETA', GENERE, PLASTICA, MASS MEDIA
Produzione: BANNED THEATRE in collaborazione col Teatro Stabile di Catania
Anno di produzione: 2017
Genere: Prosa Performance
Donne di plastica o avvolte nella plastica. Donne inguainate, bendate, coperte per non essere guardate. Bambole intontite, merci da scaffale, scoperte per essere ammirate. E poi prese, usate, chiuse nel sacco della spazzatura e gettate. Si fa ciò che si vuole di una donna, di una femmina. Giornali e televisioni mercificano il suo corpo, lo sentiamo dappertutto, è suggerito in ogni immagine, in ogni parola. Qualcosa non va ma inaspettatamente ci stiamo e siamo tutti vittime e tutti carnefici. L’uomo che ama e fa e disfa, la donna che ama e lascia fare. Ma l’amore no, non è possesso, non prevede gerarchie! Quello è il retaggio di una cultura maschilista che all’apparenza non è più ma che nella sostanza ci pervade. Ciò a cui lo spettatore, suo malgrado, assiste ogni giorno attraverso il martellante tam tam mediatico, gli verrà svelato nel profondo. Adesso, in questo luogo, chi vorrà vedere dovrà armarsi di coraggio e guardare oltre quel muro trasparente che lo separa dall’orrore. Uno squarcio nell’inferno della nostra realtà “surreale”. E siamo proprio noi le vittime di una società che ci aggredisce brutalmente con immagini e dettagli orrorifici e che rivende il dolore altrui patinandolo e rendendolo quasi seducente. E’ il viaggio nel teatro scomodo, quello dell’animo umano, e nell’orrore della moderna coscienza sociale.
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