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Se son rose…una storia che s-confina delicatamente

Zahir associazione culturale

Genere Teatroragazzi Altro
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Regia: Teresa Bruno

Drammaturgia:

Attori: Mamajan Bah, Gregorio Battizocco, Antonio Belmonte, Bakary Jarju, Fanta Kanteh, Marzia Nigro, Omar Sakho, Ibrahim Samura, Teresa Bruno

Altri crediti: assistente alla regia Maria Furfaro audio e luci Giuseppe Garofalo scenografia e costumi Gianluca Salamone, Marusca Staropoli - Daniele Cellini, Francesca Ida Mazzuca, Samuela Ricci, Miriam Amendora, Valentina Jaconetta - organizzazione Alessandra Fucilla

Parolechiave: integrazione, sociale, rifugiati, disabilità, ironia

Produzione: Zahir Associazione Culturale

Anno di produzione: 2016

Genere: Teatroragazzi Altro

L’idea nasce all’interno del progetto MYART (Mediterranean young artists - è un progetto Finanziato nell’ambito del Piano Azione Coesione “Giovani no profit” dalla Presidenza del Consiglio Dei Ministri- Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile), avente come scopo l’utilizzo del teatro come
processo di integrazione e interazione tra identità culturali e religiose diverse. Partecipano
per sei mesi al laboratorio teatrale: ragazzi italiani, ragazzi degli SPRAR (Sistema
Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati), e persone diversamente abili, dando vita ad uno
spettacolo poetico frutto dell’incontro e dello scambio tra diverse identità.
Zahir associazione culturale, da anni impegnata sul territorio calabrese in progetti rivolti al
sociale, ha raccolto la sfida di una produzione teatrale con alcuni dei protagonisti del
laboratorio, proponendolo in forma di spettacolo.
Il risultato è un’opera contemporanea che parla di differenze come forza e non come
distanza, gli attori, senza una lingua comune e in un modo totalmente originale, esprimono
il loro incredibile desiderio di essere liberi. Un’ora nella quale lo spettatore viene trascinato
in un'altra dimensione divertendosi per la grande ironia utilizzata e commovendosi per
l’incredibile forza scenica degli attori e per il loro grande desiderio comunicativo.
Una rosa, reale e simbolica diventa il mezzo principale per legare tutti i passaggi di questo
spettacolo fatto di diversità come possibilità di ricchezza.

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