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ECCO IO QUI

NUDOECRUDO TEATRO

Genere Teatroragazzi (1-3)
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Regia: Alessandra Pasi

Drammaturgia: collettiva

Attori: Judith Annoni Alessandra Pasi

Altri crediti: una creazione di Judith Annoni, Francesca Maggioni, Loredana Mazzola, Alessandra Pasi falegnameria: Marco Preatoni foto di scena: Alessandro Brasile

Parolechiave: prima infanzia, sensoriale, munari, corpo, voce

Produzione: NUDOECRUDO TEATRO

Anno di produzione: 2017

Genere: Teatroragazzi (1-3)

Narrazione sensoriale per piccoli esploratori. dai 6 ai 36 mesi

Ecco. Io. Qui.
Tre piccole parole come una semplice formula magica.
Tre suoni che sanno di tana, di specchio, di mondo.
Tre ambienti, tre passaggi.
Narriamo una storia che non c'è, perché è dappertutto, è la storia di ognuno di noi, da che mondo è mondo: un bimbo nasce, conosce e si riconosce.
Un luogo di calma e protezione, in cui regna la pace e l'istante; è ovunque, è un paesino piccolo così, che si chiama QUI.
Un momento in cui mi riconosco, mi guardo e so di essere io, proprio IO.
È il momento di esplorare, di cercare: ecco le albe e i tramonti, i giorni e le notti, i mari e i monti...il mondo, ECCO.

Una narrazione sensibile, tutta da toccare e da esplorare, da scoprire con gli occhi, le mani e i piedi, con il corpo nella sua interezza, con l'udito e con l'olfatto.
Materiali semplici e naturali (iuta, lana, corda, carta, legno, pula di grano, semi,...) costruiscono un piccolo ambiente che gradualmente prende forma, si trasforma crescendo, sino a espandere i suoi confini e riempire tutto lo spazio. Sino a divenire, idealmente, mondo.

Gli oggetti di scena vengono vissuti e abitati dai piccoli che, stimolati dalle attrici, prendono letteralmente possesso dello spazio scenico, in un rituale-gioco in cui sperimentare, cercare e scoprire. Senza un'indicazione di cosa fare, solo di come fare. Oggetti di scena che hanno un peso, un colore, una consistenza. Che hanno una voce e un odore, una forma e un mistero, una sorpresa o una vecchia conoscenza: appositamente pensati e realizzati per essere utilizzati autonomamente e in sicurezza dai bambini, in un gioco teatrale di continua scoperta.

La filastrocca, il canto ed il suono della voce diventano chiavi per entrare in relazione con il 'teatro' come mondo, rito di passaggio, territorio del magico, del linguaggio del corpo e dell'ascolto. Attrici e bambini giocano e scoprono insieme, dando vita ad un rituale unico che, nella sua ripetitività formale, si rinnova ogni volta.

Sul versante artistico, inoltre, abbiamo tratto ispirazione dai principi estetico-artistico-pedagogici di Bruno Munari, dal suo Libroletto in particolare. Abbiamo fatto tesoro dei suoi insegnamenti, per creare uno spettacolo che coinvolge tutti i sensi, nel quale i bambini siano liberi di muoversi e sperimentare, sollevando al contempo gli adulti dall'ansia dello 'star zitti e fermi', ma creando l'occasione anche per loro per poter osservare i loro bambini fare e muoversi in libertà, guardando a loro con occhi nuovi e un pizzico di leggerezza in più.

Come nelle due precedenti, anche in quest'ultima produzione per la prima infanzia abbiamo costruito lo spettacolo attraverso un percorso di sperimentazione all'interno di alcuni nidi comunali nei Comuni di Bollate e Baranzate (MI), avvalendoci di un confronto costante con il personale educativo e della supervisione del servizio di coordinamento pedagogico dell'ambito territoriale di Garbagnate milanese

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