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L'imbroglietto - Variazioni sul tema

Habitas

Genere Teatroragazzi (4-100) Prosa Figura Performance
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Regia: Niccolò Matcovich

Drammaturgia: Niccolò Matcovich

Attori: Livia Antonelli Valerio Puppo Un MacBook

Altri crediti: Musiche Adriano Matcovich Aiuto regia Chiara Aquaro Grafica Eleonora Danese

Parolechiave: Teatro; Karl Valentin; Kabarett; Esercizi di stile

Produzione: Compagnia Habitas

Anno di produzione: 2017

Genere: Teatroragazzi (4-100) Prosa Figura Performance

Ispirati dal genio di Karl Valentin e Liesl Karlstadt, Karl e Stadt prendono vita come due "buffi" con sembianze di clown. Il loro obiettivo? Entrare a Teatro, chi per vedere uno spettacolo, chi per mangiarsi una poltrona. Ma per farlo bisogna superare un grande ostacolo: la bigliettaia sotto mentite spoglie di un MacBook.

L'imbroglietto è un divertissement che strizza l'occhio al Kabarett del primo '900 e guarda oltre: reinventa una lingua, crea una precisa partitura di movimenti e azioni, parte da uno sketch iniziale per dar vita al fantasmagorico turbinio di variazioni. Viaggerete dunque all'indietro, subito dopo a velocità supersonica; ascolterete canzoni tedesche del secondo dopoguerra per poi catapultarvi in un giappone rivisitato che ammicca al Teatro Kabuki; da qui, una capriola nei secoli passati, al Medioevo monicelliano dell'armata Brancaleone per poi, con un triplo salto mortale, volare nell'iperspazio di Star wars a suon di duelli con le spade laser. Alla fine di tutto, traccerete una linea del tempo, che dalle amebe del protozoico vi porterà fino all'ultimo tassello dell'evoluzione: il clown. Passando prima per i dinosauri, le scimmie e l'homo sapiens.

Con voli pindarici che soddisfano i palati di adulti e bambini, i primi cogliendo le tante citazioni e sfumature, i secondi gustando la bellezza del teatro fatto con leggerezza e precisione, "L'imbroglietto - Variazioni sul tema" propone nella prima parte una pungente critica al sistema teatrale, e più largamente sociale, che caratterizza il nostro paese, per poi prendere una "deriva" di teatro ludico nella seconda, tracciando l'importanza per noi di prendere il teatro come un gioco, serissimo perché con regole precise, ma pur sempre un gioco.

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