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GNAM!...Ma quando si cresce nonna?

ULLALLA' TEATRO ASSOCIAZIONE CULTURALE

Genere Teatroragazzi (3-10) Teatro-danza
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Regia: Daniela Mattiuzzi

Drammaturgia: Pippo Gentile e Angela Graziani

Attori: Pippo Gentile Angela Graziani

Altri crediti:

Parolechiave: cibo, relazione, crescita, ricordi, nonna

Produzione: ULLALLA' Teatro Associazione Culturale

Anno di produzione: 2016

Genere: Teatroragazzi (3-10) Teatro-danza

Due fratelli si ritrovano attorno ad un tavolo e tra pentoloni e mestoli ricordano le estati passate in
campagna a casa della nonna. Improvvisi e impazienti, i ricordi dell'infanzia affiorano inevitabilmente
rincorrendosi uno dopo l'altro come gli ingredienti per una torta dai mille sapori. I due fratelli si divertono
ritrovando le veccihe foto di quando erano piccoli e si emozionano ripensando a tutte le cose che nonna
sapeva fare con le sue mani. Come in una festa coinvolgono nella danza il pubblico in sala per finire nel
ricordo della ricetta della nonna per la sua torta.
In scena un tavolo, metafora del luogo di incontro dove si sviluppano relazioni, momenti per banchetti
conviviali, dove si apprende, dove si crea, dove ci si scontra ed infine luogo di ricordi.
Uno spettacolo per parlare di CRESCITA, CIBO, RICORDI e di RELAZIONE:

NOTE DI REGIA
A casa dei nonni l’estate è più estate, il sole più caldo e la notte più buia. Però ci sono le stelle e la luna.
Tutte le cose sono più buone, e anche la nonna è più bella e più grande. Il giardino diventa sconfinato e
basta un albero, un cespuglio, il profumo della torta per alimentare la necessità della vita. La crescita!
E’ questo il teatro dentro il quale il nostro lavoro si muove, esplorando un desiderio e una responsabilità. Il
desiderio del bambino di diventare grande, la responsabilità dell’adulto di educare.
La nonna è un esempio. Accompagna, sostiene con cura il gioco della crescita. Con lo sguardo accoglie e
ristora. Con mani sapienti, che conoscono le questioni della vita, prepara, raccoglie e provvede.
Le regole a casa di nonna sono più lasche. In questo spazio dilatato il bambino fa esperienza di bellezza e di
responsabilità. Da nonna si può anche sbagliare.
Nel ricordo preciso, nello sguardo leggero e apparentemente fuggitivo del bambino, in quella membrana
sottile che chiamiamo anima, resta l’impronta della vita.
Daniela Mattiuzzi

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