← Indietro
immagine-grande

IL CONTOURING PERFETTO- I CONTORNI IDEALI IN CUI VIVERE

DOMESTICALCHIMIA

Genere Prosa Altro
Cachet:Informazione riservata agli Organizzatori
Modifica Tag

Regia: Francesca Merli

Drammaturgia: Riccardo Baudino e Francesca Merli

Attori: Zoe Pernici Barbara Mattavelli Elena Boillat

Altri crediti: RESIDENZE Maggio 2016: Residenza artistica c/o Teatro i Macelli di Certaldo (FI) Luglio 2016: Residenza artistica c/o Ilinxarium, Inzago (MI) Settembre 2016: Residenza artistica c/o Teatro delle Moline Bologna, ERT Emilia Romagna Teatro (BO)

Parolechiave: Il Contouring Perfetto, tragicommedia della psiche, thriller psicologico

Produzione: DOMESTICALCHIMIA

Anno di produzione: 2016

Genere: Prosa Altro

Il blog di Anita si chiama Anita’s video blog. Se lo googlate, lo trovate subito.Lei vive autoreclusa nel proprio appartamento, dove trascorre le sue giornate in compagnia dei suoi follower e di Sam, un’amica immaginaria, con cui vive fin dall’infanzia. Ma la sua quotidianità viene sconvolta improvvisamente dall’arrivo della Signora, una figura misteriosa che le fa scoprire il Complotto dei Rettiliani, una razza aliena, che grazie ai suoi poteri governa segretamente la Terra. Dopo questo incontro, Anita perde progressivamente ogni contatto con la realtà: si convince che i Rettiliani siano ovunque e che siano in grado di mimetizzarsi tra gli esseri umani. La paura cresce fino a diventare totalizzante, e Anita si trasforma in un esempio vivente della paranoia ai tempi di internet e del trash.

Anita è prigioniera di un blog invisibile (Tema L’autoreclusione)
Cosa succede quando la soglia della nostra porta di casa si trasforma in un nuovo Muro di Berlino? Quando scopriamo che i cecchini appostati sulle torrette di difesa hanno facce molto simili alle nostre stesse paure? Per Anita, le relazioni umane sono inautentiche e impossibili. È proprio per questo motivo che la sua fantasia ha generato un’amica immaginaria, Sam, con cui condividere le paure e i dubbi, soprattutto quelli legati alla sfera della sessualità. Anita incarna le nuove malattie paranoiche del nostro tempo, che spesso diventano delle vere e proprie piaghe sociali. L’autoreclusione è senza dubbio una tra le più diffuse ed è una condizione di cui moltissime persone, diverse per età ed estrazione sociale, hanno avuto esperienza. All’interno di una società dominata da una competitività estrema, molti ragazzi si ritrovano a vivere le loro relazioni solo attraverso le finestre del web. In questa condizione, la stessa di Anita, i blog diventano dei “diari di bordo” necessari, l’unico mezzo per esprimersi, e il luogo virtuale dove il blogger e i follower possono condividere almeno le loro solitudini. Questa situazione viene spesso aggravata dalle reazioni della famiglia, che tende a minimizzare il disagio dei ragazzi, non affrontandolo come una patologia a tutti gli effetti. È il caso della madre di Anita, che cerca di aiutare la figlia, senza riuscire a comprenderla. Si limita a consigliarle un colloquio con uno psicologo tramite Skype.
Anita parla con il pubblico, come una blogger davanti alla web cam. Così gli scambi di battute rapidi e “superficiali” di una chat possono lasciare il posto a riflessioni “filosofiche”, vicine allo stile di Wikipedia o di un blog geopolitico, oppure a confessioni nello stile proprio del diario-blog. Tutti i personaggi si muovono all’interno di uno spazio vuoto, disegnato soltanto dai movimenti delle attrici, che evocano con precisione millimetrica i mobili e le stanze della casa. Tale scelta si pone come obiettivo fondamentale quello di rappresentare la solitudine della protagonista, incapace di trasformare in realtà la sua necessità di condivisione.

Informazione riservata agli Organizzatori

    Non è stata caricata nessuna recensione

Informazione riservata agli Organizzatori

Acquista opera