Generi: Prosa, Performance

Tags: università, lavoro, scelte, generazione, procrastinazione

Domani mi alzo presto e mi metto a studiare per l’esame. E finisco quel progetto che devo scrivere da settimane. E mi iscrivo in palestra. E attacco l’etichetta con il mio nome sul campanello di casa. Tutte le cose che vorrei fare. Tutte le cose che non ho mai tempo di fare. Domani mi alzo presto, e faccio una lista di cose da fare. È lunedì mattina. È una settimana decisiva per le scelte di vita di tre giovani adulti che condividono lo stesso appartamento. Eppure, sembrano impegnati a fare una sola cosa: procrastinare. Rimandare a domani. Passare giorni e notti a guardare infinite serie TV. Sempre meglio che affrontare il mondo reale. Domani mi alzo presto è una promessa da fare ogni sera e da disattendere ogni mattina. È una commedia. Dura un’ora. Come tre episodi di Friends. Come un episodio e mezzo di Breaking Bad. Come trecentoventi sigle di LOST. Domani mi alzo presto. Tra il dire e il fare c’è il procrastinare.

Il progetto nasce da una scrittura condivisa di Amor Vacui e Michele Ruol, a partire da materiali vari intorno al tema della procrastinazione, cuore non pulsante dell'immobilismo della nostra generazione (20-30anni). Ci sembra che la nostra generazione sia in una sorta di blocco sull'orlo di qualcosa, e ci interessa approfondire, con umorismo e leggerezza ma senza rinunciare all'inquietudine, le manifestazioni e i motivi della nostra incapacità di uscirne. Volevamo parlare di noi, ma ci sembra alla fine di aver parlato anche di altri e ne siamo stupiti, felici e piuttosto inquietati. È stato uno spettacolo che ha richiesto tre anni a essere scritto e messo in scena, per tutti i motivi di cui sopra.

Altri crediti: Voce off Jacopo Pagliari

Produzione: Amor Vacui