Regia: Patrizia Camatel
Drammaturgia: Roberta Arias e Patrizia Camatel
Attori: Patrizia Camatel e Giulia Masoero
Altri crediti: canzoni e musiche di Antonio Catalano e Matteo Ravizza
Parolechiave: stelle, margheritahack, universo, pianeti, scuola
Produzione: Teatro degli Acerbi
Anno di produzione: 2015
Genere: Teatroragazzi (10-13)
LA TRAMA
Una professoressa di astronomia ha, tra i suoi allievi, una giovane ed eccentrica studentessa, Celeste, molto appassionata delle bellezze e dei misteri del cosmo. I dialoghi tra le due protagoniste, ora dal tono spiritoso ora scientifico o poetico, costituiscono il medium teatrale che introduce il pubblico alla scoperta di tante meraviglie dell’universo che incuriosiscono – e talora spaventano - l’umanità fin dalle sue origini. Al discorso più propriamente astronomico, che viene affrontato con il rigore dovuto alla disciplina, si affianca anche un percorso stimolante di domande, poste dall’allieva alla studiosa, in merito a tante curiosità astronomiche: quanti anni ha il Sole? Cosa c’è dentro un buco nero? Esistono gli extraterrestri?
Di lezione in lezione, tra la “Prof” e l’allieva nasce un rapporto di affinità e affetto che, si scoprirà, ha le sue origini proprio in quelle stelle affascinanti e lontane, che le due osservano...ma chi è davvero Celeste, ragazzina inquieta e dalle insospettate conoscenze sull’universo? L’incontro con la professoressa è davvero stato un caso? Tra racconto di fantasia e ispirazioni alla biografia e al pensiero della studiosa, una storia da gustare in leggerezza, “con il naso all’insù”...e con un finale che, forse, non sarebbe dispiaciuto a Margherita Hack...
LO SPETTACOLO
E’ un omaggio ideato, scritto ed interpretato da donne per una grande donna del panorama culturale italiano e internazionale: Margherita Hack, la nota astrofisica scomparsa nel 2013, “stella” davvero intramontabile grazie alla sua personalità straordinaria, ai suoi molteplici interessi nel campo dello sviluppo sociale e culturale, ai suoi meriti scientifici, e non ultimo alla sua umanità e alla grande capacità comunicativa, che la rendeva capace di trasmettere con semplicità e chiarezza concetti complessi al pubblico più vasto, anche quello dei giovanissimi.
In scena abbiamo posto una “Prof” di cui non si fa mai il nome, una sorta di alter ego di Margherita Hack in cui ai dati biografici e alle citazioni tratte dagli scritti e dalle tante interviste, si può così mescolare l’invenzione teatrale, meccanismo che ci consente di ritrovarla in una immaginaria aula scolastica alle prese con un’interlocutrice improbabile (si scoprirà il perché!), che fa da tramite tra la scienziata e il pubblico.
Pensiamo che l’idea di creare uno spettacolo teatrale che introduca il pubblico, particolarmente quello di ragazzi, ad una scienza affascinante e complessa come l’astrofisica con una modalità accattivante e accessibile sia in linea col pensiero della Hack, che per i giovanissimi ha scritto molto.
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