Regia: C.L.GRUGHER
Drammaturgia: Michelangelo Bellani
Attori: Caroline Baglioni, Emanuela Faraglia, Flavia Gramaccioni, Michelangelo Bellani
Altri crediti: luci Gianni Staropoli suono Valerio Di Loreto voci Valerio Amoruso, Stefano Gigli, Marianna Masciolini realizzazione costumi Claudia Biscarini, Lorenza D'Andrea assistente alla regia Marco Rufinelli organizzazione Mariella Nanni produzione La società dello spettacolo residenze artistiche: Auditorium Santa Caterina/Foligno InContemporanea Caos Terni – con il sostegno di Indisciplinate e Associazione Demetra
Parolechiave: contemporaneo, mistica, sacro, femminile, Angela
Produzione: La società dello spettacolo
Anno di produzione: 2016
Genere: Prosa
Io sono non amore affronta nel contemporaneo l’esperienza di Angela da Foligno. Terziaria francescana, è una delle donne più rilevanti della spiritualità cristiana.Definita «maestra dei teologi» il suo magistero,intrecciato di vita vissuta e pensiero,riesce ad avvicinare intelligenze elevate e anime semplici. Tre donne rappresentano tre strati dell’esperienza mistica di Angela. Attraverso una forte espressività corporea e l’uso poetico ed evocativo di un linguaggio a tratti brutale che esprime il travaglio esistenziale da una vita dissipata a una conversione molto distante dalla convenzione agiografica.
Il progetto parte dalla scrittura di una DRAMMATURGIA ORIGINALE, concepita per brani e per frammenti, in cui la narrazione biografica intrecciata è alle visioni e alle ‘crisi’ dell’estasi nei «30 passi (o mutazioni)» che l’anima compie per arrivare a Dio.Angela è una donna di 37 anni che dopo una vita agiata e mondana, perde il marito e i figli e vive il senso di colpa per la sua vita dissipata. Dopo la conversione confessa di aver desiderato la morte dei propri cari.
Nella nostra proiezione Angela è come spettatrice di se stessa, scomposta in tre diverse donne che rappresentano il travaglio della sua interiorità e i tre momenti dell’esperienza mistica: l’irruzione di un estraneo; la resistenza; la cognizione della profondità dell’Essere.
Il TITOLO evoca la percezione, cui Angela giunge, dell’unione con Dio. Uno stato d’amore e d’intimità, profondo, inconcepibile in cui svanisce il soggetto e l’oggetto dell’amore stesso, l’amante e l’amato, per esistere come unità al di fuori di ogni dualismo,purezza assoluta,che se deve esprimersi, farsi parola può dirsi solo non-amore.
Come dentro una m a c c h i n a d e l t e m p o, abbiamo fatto viaggiare l’esperienza di Angela compiendo un salto in avanti di circa 800 anni.Tutto quello che si conosce dell’Angela storica lo si deve al suo Memoriale, un documento redatto da Frate A. (Arnaldo?) confidente e confessore di Angela che trascrisse fedelmente parola per parola in un latino semplice, quanto la donna dettava nel suo volgare umbro. Il Memoriale dunque è una vera e propria autobiografia dove tutto è raccontato per bocca della protagonista come un susseguirsi di vicende intime e un continuo interiorizzare la presenza di Dio. Il suo è un linguaggio diretto, difficile da comprendere. In scena abbiamo messo solo le nostre tre Angela, ma abbiamo deciso di trasporre il personaggio di frate A. in quella dell’autore che oggi scrive di Angela. Lo spazio delle didascalie diviene in questo caso una sorta di voce narrante dell'autore del testo “Io sono non amore” che racconta e raccorda l’itinerario teologico di Angela con un romanzo della propria esperienza personale. Un’esperienza vissuta in quegli stessi luoghi attraversati da Angela - del tempo storico e del tempo contemporaneo - con l’idea Kierkegaardiana che l’irruzione dell’eternità nel tempo non ha istanti privilegiati nella storia dell’umanità.
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