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Blatte

CUBO TEATRO

Genere Prosa
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Regia: Girolamo Lucania

Drammaturgia: Diego Zanoni

Attori: Stefano Accomo, Francesca Cassottana, Jacopo Crovella e Dalila Reas

Altri crediti: Supervisione artistica e Concept Artist: Alberto Ponticelli Light Design: Daniele Ciprì Habitat Scenografico: Andrea Gagliotta e Laboratorio Pietra Sound Design e Colonna Sonora Originale: Daemon Tapes Supervisione Visual Effects e Animazioni: Equal Design Produzioni video: Grey Ladder e Headwood Studio Comunicazione: Davide Mela e Claretta Caroppo Produzione, distribuzione e relazioni internazionali: Milica Trojanovic Direzione Amministrativa: Martina Tomaino

Parolechiave: Hikikomori, isolamento dalla società, nuove tecnologie, adolescenti, vita virtuale

Produzione: Parsec Teatro in coproduzione con Grey Ladder & Cubo Teatro/Il Cerchio di Gesso

Anno di produzione: 2017

Genere: Prosa

IL PROGETTO:
Blatte è uno spettacolo crossdisciplinare che si basa sull’universo narrativo nato attorno al fumetto Blatta di Alberto Ponticelli, e che prevede la produzione di una serie televisiva, di un lungo metraggio e di una graphic novel. Lo spettacolo si inserisce all’interno delle produzioni, e contiene al suo interno tutte le medialità del progetto (video, fumetto, nuove tecnologie). Questo è il progetto unico per il panorama italiano: Blatte, sostenuto da Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando ORA!, e coprodotto da Gray Ladder e Cubo Teatro, è il primo esperimento di narrazione multidisciplinare.

I TEMI:
Il progetto verte sulla metamorfosi della società contemporanea legata alla economia, alla diffusione delle nuove tecnologie e alla connettività relazionale virtuale. Tale metamorfosi produce una rivoluzione nei comportamenti, nelle relazioni e nei modelli di vita. I soggetti più colpiti da questa rivoluzione sono gli adolescenti. Gli studiosi da tempo analizzano i fenomeni di isolamento dalla vita reale delle giovani generazioni: sempre più adolescenti vivono una vita di ritiro nelle proprie stanze, allontanando se stessi dalla società produttiva e sociale. Il fenomeno ha un nome: per i giapponesi, hikikomori (letteralmente: “isolarsi”), per gli occidentali NEET (Not in Education, Employment or Training). La diffusione di tale fenomeno è in espansione: si parla di milioni di persone in tutto il mondo.

TARGET: Oltre al convenzionale pubblico teatrale, il progetto Blatte consente la diffusione verso utenze crossdisciplinari quali gli appassionati di fantascienza, di videogiochi, di fumetti, e in generale il popolo della Rete. Nello specifico, questa utenza è anche quella più a rischio rispetto ai temi trattati dal progetto: gli adolescenti che si ritirano nelle proprie stanze, che subiscono le dipendenze delle nuove tecnologie che raramente sono fruitori dei prodotti performativi come il teatro e la danza. La crossdisciplinarietà su cui si basa il progetto, consente dunque un’efficace comunicazione multimediale verso pubblici diversi, e allo stesso tempo consente di raggiungere gli stessi soggetti di cui trattano le tematiche dello spettacolo.

OBIETTIVI:Il progetto Blatte si pone come obiettivo l’innovazione di un modello produttivo chiuso come quello teatrale, e allo stesso tempo inserisce dentro allo spettacolo più discipline artistiche “popolari” e che godono di un bacino di utenza notevolmente maggiore rispetto allo spettacolo dal vivo. Inoltre, si pone come obiettivo di raggiungere utenze lontane dal teatro, di parlare ad esse con linguaggi consoni ed abituali, sfruttando quindi le potenzialità comunicative di un sistema di opere multimediali correlate fra loro. Infine, artisticamente ha l’obiettivo di far convergere nel linguaggio teatrale in modo semplice e visivamente efficace una macchina multidisciplinare che comprenda un uso non invasivo delle nuove tecnologie unite alle tradizioni delle performance dal vivo.

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