Regia: Clara Storti e Filippo Malerba
Drammaturgia:
Attori: Clara Storti e Filippo Malerba
Altri crediti: Supervisione artistica: Alessandro Maida Disegno luci e montaggio sonoro: Flavio Cortese
Parolechiave: CIRCO CONTEMPORANEO, SPAZIO AEREO, CASA, DISCIPLINE AEREE, PALCOSCENICO AL CUBO
Produzione: Quattrox4_Laboratorio di Circo; con il sostegno di Ass. Teatro Granara, Amici di Duccio, Casa del Circo Contemporaneo
Anno di produzione: 2017
Genere: Teatro-danza Performance
È possibile stare seduti in aria?
Ci si può sdraiare a 5 metri d’altezza?
Cosa significa abitare uno spazio verticale?
Sinossi
Come coinquilini, i due performer condividono luoghi e abitudini quotidiane, in uno spazio che si compone su fragili coordinate, architettoniche e relazionali, in continuo mutamento. La casa è il tema fondante dello spettacolo, ossia la ricerca di uno spazio da riconoscere e in cui riconoscersi. Si attraversano tante case, si costruiscono, si vivono, si abbandonano, per poi rimettersi in cerca. I luoghi con le loro caratteristiche strutturali condizionano il percorso e la relazione tra i due performer.
Nota d’intenzione
Lo spettacolo PIANI IN BILICO nasce dal desiderio di Clara Storti e Filippo Malerba di portare avanti una ricerca sulla condizione del proprio corpo in sospensione. Partendo da una solida preparazione circense, l’intento del progetto è di esplorare lo spazio aereo, senza ricadere nella condizione di essere leggeri e eterei.
La peculiarità di questo lavoro risiede nel disegnare uno spazio tridimensionale in continuo mutamento usando semplici corde che permettono ai due performer di identificare delle coordinate e muoversi al loro interno, come nelle stanze di un’abitazione comune.
Alla base vi è l’idea di condividere con il pubblico una situazione assolutamente quotidiana, ma extra-ordinaria, in quanto sospesa. L’area d’azione è un palcoscenico al cubo, dove il pubblico si sente subito accolto, come se fosse ospitato a casa dei due coinquilini.
Disciplina circense
Lo spettacolo si articola attorno alla disciplina della corda aerea, esplorata nelle sue molteplici potenzialità tecniche ed espressive, attraverso un’approfondita ricerca sulle qualità di movimento e i diversi stili, che emergono dalla relazione con l’attrezzo.
La scena è costituita da 7 corde, che caratterizzano l’intero spettacolo e ne determinano lo sviluppo. Nella prima parte queste corde annodate insieme creano un groviglio, un nodo, un nido che occupa lo spazio scenico, trasformandolo in un palcoscenico praticabile, sospeso da terra. Nella seconda parte invece le corde sono sciolte, singole e verticali. Queste linee mettono in connessione lo spazio aereo con quello terreno, creando dei ponti che vengono continuamente attraversati dai due performer.
Informazione riservata agli Organizzatori
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