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InCubo

Ersilia Lombardo

Genere Prosa
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Regia: Ersilia Lombardo

Drammaturgia: Ersilia Lombardo

Attori: Chiara Muscato

Altri crediti: luci di Petra Trombini scene di Riccardo Brugnone e Petra Trombini assistente alla regia Gabriella D'Anci locandina di Vera Carollo foto di Valentina Glorioso video di Piero Consentino

Parolechiave: incubo,numero,7,matematica,monologo

Produzione:

Anno di produzione: 2016

Genere: Prosa

SINOSSI
Una stanza chiusa.
Una donna dorme profondamente. Inizia ad agitarsi, a mormorare sommessamente delle parole incomprensibili, accennando un lieve sorriso. La vediamo incastrata in una minuscola e fredda sedia, che la accoglie come un angusto ed improbabile grembo materno. La sentiamo farfugliare una sequenza di numeri, poi il brusco risveglio.
Confusa e arruffata, non riconosce il luogo in cui si trova, non si riconosce. Non ricorda nulla, ma qualcosa le invade la mente come un virus. Il cervello è in crash. Solo la sequenza numerica ritorna, conficcata nel cranio come una vite che gira a vuoto. Numeri, solo numeri.
Cosa le è accaduto? Dove finisce il sogno e comincia l’incubo? Una donna come tante, senza un motivo apparente, si ritrova involontariamente catapultata in una appiccicosa ragnatela di quesiti e misteri. Un'indagine tortuosa fuori e dentro di sé.

“Che cosa ho? Una sequenza di numeri interpretabile in infiniti modi e maniere. Un nome...”. Un enigma che nasce e si consuma in una stanza chiusa, una prigione senza finestre e dalle pareti scure e incombenti, un non-spazio senza via di fuga.
La stanza di un labirinto in cui non si puo far altro che stare, attendere, sperare di intravedere una soluzione. La risposta potrebbe essere terribile, o catartica.

NOTE DI REGIA
Lo spettacolo nasce dal desiderio d’indagare i diversi stati emotivi dell’essere umano. L’incomunicabilità, l’ego, la solitudine come specchio di un tempo in cui l’uomo abbandona la condizione di branco per dar forza al proprio “IO”.

Lo spettatore, attraverso il sogno, verrà catapultato nei meandri più lontani della mente umana, nel subconscio, dove gli schemi e le regole di vita comune assumono altro significato.
Il tempo, come una clessidra impazzita, gioca nel mescolare passato e presente, accelerando o rallentando o reiterando il naturale movimento della protagonista.
Lei somiglia a noi, donna di questo tempo, siamo soli quanto lei, pezzi rotti che in continuo assemblaggio cercano un’ identità.

Ersilia Lombardo incontra diversi artisti, lo studio è lungo e tortuoso ma infine è Chiara Muscato che ha il difficile compito di disegnare la donna senza identità, dove le sfumature dell’umano vengono tratteggiate in un giallo drammaturgico, surreale.

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